Molto affollata la piazza dell’Università di fronte al fiume Sile a Treviso domenica e lunedì scorsi in occasione della 107.ma Antica Mostra del Radicchio Rosso di Treviso IGP.
In primo piano i radicchi rossi tardivi coltivati da quasi una quarantina di produttori, tra cui alcuni nostri associati, ortaggi di qualità nonostante la stagione piovosa ed il freddo non ancora intenso.
Tante le iniziative finalizzate ad esaltare il sapore, il gusto e l’eleganza del rosso tardivo a partire dallo show cooking in cui il radicchio è stato combinato in pentola con il riso vialone nano veronese IGP e la casatella trevigiana DOP oppure con il formaggio morlacco prodotto nelle malghe del Grappa, alle specialità in agrodolce, sott’olio, confettura, salsa, come ingrediente in formaggi, panettoni, birra artigianale.
Ricco di spunti il convegno “Il radicchio si interroga sul suo futuro. Il marketing fatto bene aiuta ad ampliare la rete vendita” patrocinato anche da Confagricoltura Treviso.
Dopo l’indirizzo di saluto di Paolo Manzan, presidente del Consorzio di Tutela del Radicchio Rosso di Treviso IGP e Radicchio Variegato di Castelfranco IGP, che ha lamentato la scarsa aggregazione dei produttori, i relatori successivi hanno parlato sulla sostenibilità delle aziende che passa anche dalla comunicazione ( immagine coordinata, ufficio stampa, sito web, social network, newsletter, marchio, ect), sull’esperienza del mondo del prosecco che ha saputo fare gioco di squadra e creare un sistema vincente, sulla casatella trevigiana DOP e radicchio rosso di Treviso IGP con i loro problemi comuni e le possibili strategie per difendere il reddito dei produttori.
Stimolante l’ultimo intervento del prof. Antonio Motteran, forte della sua esperienza professionale in Bauli, Illy caffè e Carpenè Malvolti, che ha esposto dei suggerimenti come incrementare il valore e l’immagine del radicchio rosso di Treviso IGP che andrebbe valorizzato come il top dei radicchi veneti ( viene stimato al 5 % delle tipologie dei radicchi ) alla stregua del Cartizze nel mondo del Prosecco.
Nel sottolineare la straordinaria qualità/unicità dell’ortaggio invernale trevigiano, il suo aspetto visivo raffinato ed elegante, il suo profilo organolettico in linea con il gusto e gli stili salutistici alimentari moderni, la sua freschezza basata su metodi di conservazione naturale, la tipicità del legame con l’acqua risorgiva del fiume Sile, l’ampia gamma di ricette create dalla cucina veneta ed internazionale, il docente della Scuola Enologica di Conegliano ha proposto il “SPADO’ rosso” come possibile marchio identitario.
Una volta superati i punti deboli come annoverarlo e considerarlo un semplice ortaggio, la polverizzazione e l’individualismo tra i produttori, la scarsa produzione IGP certificata ( circa 500 tonnellate su un totale di 20.000 di tardivo ), l’esigenza della catena del freddo, i casi di imitazione nel Bellunese, nel Trentino, in Romania, i limitati controlli ispettivi sulla produzione, conservazione, distribuzione, ha concluso l’esperto di marketing, la nostra esclusiva e superiore cicoria potrebbe promettere al consumatore piacevoli emozioni di un sapore antico elegante.

Galleria fotografica. Click sulle immagini per ingrandirle. Foto di Dino Masettto