Più di trecento viticoltori hanno partecipato all’incontro, organizzato da Confagricoltura Treviso in collaborazione con la Banca della Marca, presso il centro polifunzionale di Vidor, nella serata del 23 febbraio

Tema del convegno: il passaggio, a partire dal 2016, dall’attuale sistema dei diritti d’impianto (commercializzabili) al sistema delle autorizzazioni all’impianto (gratuite ma non trasferibili).
Relatore l’enologo Giuseppe Catarin, funzionario del Dipartimento Agricoltura e sviluppo rurale della Regione Veneto.
I lavori sono stati aperti dagli interventi del vice-presidente di Confagricoltura Treviso Fabio Curto e dal direttore Renato Bastasin che hanno evidenziato l’importanza di fornire agli agricoltori una concreta e tempestiva informazione sull’argomento per consentire loro di programmare le proprie scelte imprenditoriali.
Catarin ha spiegato come le nuove regole comunitarie per il comparto vitivinicolo siano frutto di un compromesso tra quei paesi che volevano una completa liberalizzazione del settore e quei paesi che preferivano invece il mantenimento dell’attuale sistema di controllo degli investimenti viticoli, come soluzione più efficace per evitare produzioni eccedentarie e conseguente crollo dei prezzi del vino.
Come ogni compromesso, il nuovo sistema presenta lati positivi, accanto ad aspetti negativi.
Positivo il fatto che la nuova regolamentazione consentirà di mantenere un governo degli investimenti viticoli a livello europeo, negativo il fatto che il sistema delle autorizzazioni gratuite, non trasferibili e conti    ngentate, oltre ad appensantire la macchina burocratica pubblica di gestione del sistema, toglierà ai viticoltori che intendono espandere i propri investimenti il controllo di uno dei fondamentali elementi per la loro realizzazione: la certezza del possesso dell’autorizzazione all’impianto, oggi ottenibile mediante l’acquisto del diritto.
Nel corso dell’incontro, organizzato in collaborazione con la Banca della Marca, Catarin si è soffermato inoltre sull’illustrazione della disciplina transitoria, sottolineando positivamente la decisione del Ministero dell’Agricoltura di eliminare, da subito, i vincoli di trasferibilità dei diritti di impianto fuori della Regione di provenienza e di consentire la conversione dei diritti in autorizzazioni fino al 31 dicembre 2020.
Queste decisioni dovrebbero consentire di rimettere in circolo una consistente quantità di diritti oggi detenuti in portafoglio da soggetti propensi a cederli e a diminuirne il costo di acquisto.

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