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Nel disegno di legge della prossima Legge di Bilancio è contenuta anche una disposizione che, con riferimento al meccanismo delle compensazioni con i crediti d’imposta nel modello di pagamento F24, ne limiterà l’utilizzo per tutti i contribuenti.       
Confagricoltura sta lavorando affinché dette limitazioni previste nella bozza di legge vengano eliminate nel percorso di approvazione parlamentare della stessa.

L’art. 26 DDL Bilancio infatti prevede che, a partire dal 1° luglio 2026, i crediti diversi da quelli emergenti dalla liquidazione delle imposte non possano più essere utilizzati in compensazione per pagare i contributi previdenziali e assistenziali.
Si potrà quindi continuare a utilizzare liberamente in compensazione crediti quali Irpef, IVA e Irap, in quanto maturati nell’ambito delle dichiarazioni fiscali.

I crediti relativi agli investimenti in beni strumentali 4.0 o Transizione 5.0 potranno ancora essere utilizzati in compensazione ma non per il pagamento dei contributi INPS (sia quelli relativi alla posizione del titolare che quelli dovuti dai datori di lavoro) e nemmeno per il pagamento dei premi per l’assicurazione contro gli infortuni. Ad esempio, i coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali che vantano credito d’imposta per investimenti 4.0, non potranno più utilizzarlo in compensazione per pagare i propri contributi INPS relativi al 2026 in scadenza dal prossimo 16 luglio. La limitazione vale anche per i crediti d’imposta trasferiti ai propri soci dalla società che ha realizzato l’investimento. Tutto ciò rappresenta un danno evidente per le imprese agricole che vantano crediti d’imposta per investimenti già maturati.