Si informa che ai sensi del DPR n. 43 del 27 gennaio 2012 " Regolamento recante attuazione del regolamento (CE) n. 842/2006 su taluni gas fluorurati ad effetto serra", il 31 maggio 2013, per la prima volta, scadrà il termine per la trasmissione annuale all’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) delle informazioni sulle quantità di emissioni in atmosfera di gas fluorurati da parte degli operatori delle applicazioni fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria, pompe di calore, nonche’ dei sistemi fissi di protezione antincendio contenenti 3 kg o piu’ di gas fluorurati ad effetto serra.
Il 5 marzo 2013 è uscito il decreto legislativo n. 26 che disciplina le sanzioni in merito alle violazioni delle disposizioni su gas fluorurati ad effetto serra. All’articolo 6, comma 3 viene fissata , per chi omette la trasmissione sulle quantità di emissione in atmosfera di gas fluorurati, una sanzione da 1000,00 euro a 10000,00 euro.
La normativa in materia stabilisce che per operatore debba intendersi una persona fisica o giuridica che eserciti un effettivo controllo sul funzionamento tecnico delle apparecchiature e degli impianti contemplati dal Reg. (CE) n. 842/2006.
In particolare, il proprietario dell’apparecchiatura o dell’impianto e’ considerato operatore qualora non abbia delegato ad una terza persona l’effettivo controllo sul funzionamento tecnico degli stessi (in caso di installazioni più complesse il proprietario, in genere, può sottoscrivere contratti di assistenza per l’esecuzione delle operazioni di manutenzione/riparazione, ed in base agli accordi contrattuali tra le parti sarà definito chi è l’operatore).
Le suddette informazioni dovranno essere trasmesse per via telematica all’Istituto ISPRA, attraverso il SINAnet (Rete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale) accedendo al seguente link: www.sinanet.isprambiente.it/it/fgas.
Sulla questione, considerata l’ampia platea dei soggetti obbligati e le elevate sanzioni a carico degli obbligati, Confagricoltura si è attivata inviando al Ministero una nota in cui ha segnalato la propria preoccupazione per i nuovi adempimenti e la necessità quanto meno di arrivare ad una proroga.