Si riduce il numero di aziende agricole italiane ed aumenta la loro dimensione media. Lo rivelano i risultati provvisori del sesto censimento generale dell’agricoltura, condotto dall’Istituto Nazionale di Statistica in collaborazione con gli uffici di censimento costituiti nelle regioni e province autonome e nei comuni.
In Italia risultano attive 1.630.420 aziende agricole e zootecniche, di cui 209.996 con allevamento di bestiame destinato alla vendita, con una riduzione, rispetto al 2000, del 32,2 per cento. nel complesso, la superficie aziendale totale (SAT), raggiunge 17.277.023 di ettari ed è diminuita in dieci anni dell’8% mentre la superficie agricola utilizzata (SAU) ammonta a 12.885.186 di ettari con una diminuzione più contenuta del  2,3%.
Le aziende meridionali sono di dimensioni inferiori rispetto a quelle settentrionali, tuttavia i valori minimi si rilevano in Liguria (2,1 ettari di SAU per azienda). In Puglia troviamo invece il maggior numero di aziende (oltre 275 mila). Per quanto riguarda le aziende zootecniche, esse arrivano a contribuire al 50 pento del settore primario nella provincia di Bolzano e in Valle d’Aosta, mentre al sud si occupano di zootecnia soltanto 2 su 100.
Aumentano anche i lavoratori dipendenti in forma continuativa o saltuaria, così come la conduzione femminile delle aziende. Infine, sale la quota di capoazienda con meno di 30 anni (2,5 per cento nel 2010 contro il 2,1 per cento del 2000) ed aumenta il livello di istruzione dei capoazienda.