I gestori di strutture ricettive, compresi gli agriturismi, sono tenuti alla presentazione della dichiarazione annuale dell’imposta di soggiorno, anche in assenza di presenze registrate. La prossima scadenza è fissata al 30 giugno, con riferimento ai dati relativi all’anno 2024. La dichiarazione deve essere inoltrata esclusivamente in modalità telematica, utilizzando i servizi disponibili nel sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.
L’imposta di soggiorno può essere istituita nei Comuni capoluogo di Provincia, nelle Unioni di Comuni e nei Comuni considerati località turistiche o città d’arte, fino a un massimo di 5 euro per notte, aumentato a 10 euro nei Comuni capoluogo con presenze turistiche venti volte superiori ai residenti. I gestori la riscuotono dagli ospiti e provvedono al versamento dell’imposta al Comune.
L’omessa o errata dichiarazione comporta la sanzione dal 100% al 200% delle somme dovute, anche in caso di versamento effettuato. Tuttavia, il MEF ha precisato che in caso di manifesta sproporzione, la sanzione può essere ridotta fino a un quarto. L’omesso o ritardato versamento dell’imposta è invece sanzionato al 25%, ridotto al 12,5% se effettuato entro 90 giorni.