Il disegno di legge della prossima Legge di Bilancio contiene anche un’agevolazione già in vigore quest’anno e scaduta lo scorso 30 settembre: si tratta della trasformazione agevolata in società semplice.
L’agevolazione riguarda le società in nome collettivo (snc), in accomandita semplice (sas), a responsabilità limitata (srl), per azioni (spa) e in accomandita per azioni (sapa) che svolgono attività di gestione dei propri beni immobili — ovvero società proprietarie di abitazioni, uffici, capannoni, terreni agricoli ecc., concessi in affitto a terzi.
L’agevolazione consiste nella possibilità di trasformare tali società in società semplice, estromettendo così i beni immobili dal regime fiscale d’impresa, pagando un’imposta sostitutiva pari all’8%, calcolata sulla differenza tra il valore normale/catastale dei beni al momento della trasformazione e il costo storico degli stessi.
È richiesto che, al momento della trasformazione, la compagine sociale sia identica a quella presente alla data del 30 settembre 2025.
Il versamento dell’imposta dovuta dovrà avvenire in due tranche:
- 60% entro il 30 settembre 2026
- 40% entro il 30 novembre 2026
In assenza di tale agevolazione, le snc, sas, srl, spa e sapa che decidessero di trasformarsi in società semplice sarebbero tenute a pagare le imposte dirette sulla plusvalenza, calcolata come differenza tra il valore normale di mercato e il costo di acquisto degli immobili. Tale operazione, spesso, comporta un notevole esborso fiscale.
