Lunedì 19 dicembre, a Conegliano, una panoramica sul lavoro agricolo nella Marca nel convegno promosso da Confagricoltura e Cia. La provincia di Treviso ha il primato in Veneto per i voucher, ma l’utilizzo è in calo

Il convegno «L’agricoltura della legalità», promosso da Confagricoltura Treviso e Cia Treviso in collaborazione con la Camera di Commercio, che si è svolto lunedì 19 dicembre alle 17 al Campus viticolo Cirve di Conegliano (adiacente alla Scuola enologica Cerletti), ha chiuso il ciclo di appuntamenti dedicato a temi di stretta attualità riguardanti il settore primario, .

Dopo i focus sulla meccanizzazione e sulla sicurezza, le prospettive per il biologico e le possibilità offerte dal Piano di sviluppo rurale per incentivare innovazione, sostenibilità e imprenditoria giovanile, a finire sotto la lente è stato stavolta il lavoro in agricoltura, con una panoramica a 360 gradi: forme contrattuali, voucher, appalti e somministrazione, normativa, Jobs Act, Rete agricola di qualità e attività di vigilanza in provincia di Treviso.

A introdurre l’incontro i presidenti di Confagricoltura e CIA Treviso. Quindi Roberto Parrella, a capo della Direzione territoriale del lavoro di Treviso, ha parlato del lavoro in agricoltura nella Marca. Infine Giulia Rosolen, ricercatrice del centro studi internazionali Adapt, ha chiuso con un approfondimento sulla legislazione del lavoro in agricoltura dopo il Job acts.

Dall’analisi della banca dati dei Servizi per l’impiego di Treviso, che riporta l’incrocio tra la domanda e l’offerta di lavoro, nel quadriennio dal 2013 al 2016 le aziende agricole iscritte al registro imprese della Camera di Commercio hanno occupato 26.615 lavoratori dipendenti su un totale di 395.975 occupati (escludendo i contratti a chiamata e i parasubordinati). Nello stesso arco temporale il numero totale dei lavoratori occupati con contratto a chiamata è stato pari a 12.200, di cui 145 nel settore agricolo; mentre, per quanto riguarda i parasubordinati (associazioni in partecipazione, lavoro a progetto, le collaborazioni coordinate e continuative, il contratto di agenzia), il numero totale è di 20.535, di cui 140 nel settore agricolo.

Per quanto riguarda i voucher, la provincia di Treviso è la maggiore utilizzatrice nel settore agricolo in Veneto. Nei primi otto mesi del 2016, secondo i dati dell’Inps, sono stati 77.825 i voucher venduti nella Marca, un terzo dei 223.840 mila complessivi regionali. Seguono Verona con 72.601, Venezia con 33.646, Vicenza con 16.856; Padova con 13.567; Rovigo con 6.672 e Belluno con 2.673. L’utilizzo dei voucher risulta comunque fortemente in calo rispetto ai 615.305 del 2015 (dati dal 1 gennaio al 31 dicembre), mentre sono in aumento le assunzioni a tempo determinato.

«Oltre a queste tipologie contrattuali – sottolinea Roberto Parrella, dirigente della Direzione territoriale del lavoro -, risulta frequente anche nella provincia di Treviso, nelle attività agricole caratterizzate da stagionalità, il ricorso alle esternalizzazioni delle attività lavorative e pertanto nelle forme dell’appalto e della somministrazione di manodopera. Da tempo siamo impegnati nella prevenzione del fenomeno del fenomeno di somministrazione irregolare, anche con una presenza costante nel fornire a chiarimenti sul corretto quadro regolatorio della somministrazione transazionale e sull’analisi preventiva della documentazione presentata dalle agenzie di somministrazione di altri Stati membri dell’Ue che propongono ricorso a manodopera straniera».