Daniela Moro – Patronato Enapa Treviso

Con il Messaggio 2620 del 28/06/2018 l’INPS fornisce le indicazioni operative per la prosecuzione dell’attività di sistemazione della banca dati delle posizioni assicurative dei dipendenti pubblici.

Ormai da anni l’INPS è impegnato nella correzione ed integrazione della propria banca dati nella consapevolezza delle criticità presenti negli estratti conto dei dipendenti pubblici.

Si tratta di un’attività iniziata in via sperimentale a fine 2013 e perseguita con intensità a partire dal 2015 prevedendo un programma di sistemazione suddiviso per lotti. Tale attività ha portato a dei buoni risultati soprattutto nel comparto degli enti locali mentre continuano a riscontrarsi delle criticità in quello degli statali con particolare riguardo al personale della scuola.

In considerazione di ciò nel 2017 l’INPS ha previsto la lavorazione di oltre 157.000 posizioni del comparto scuola relative agli assicurati nati dal 1951 al 1955 (lotto 4).

Con il messaggio 2620 del 28/06/2018 l’INPS  fornisce le indicazioni per la lavorazione del lotto 5 che riguarda i nati nel 1956 e nel 1957. Nell’attività di consolidamento della banca dati dei dipendenti pubblici l’INPS richiede un confronto e una collaborazione intensiva con le Amministrazioni datrici di lavoro. Si precisa che tale attività proseguirà anche dopo il 31/12/2018, senza che la stessa possa venir compromessa dall’applicazione della prescrizione contributiva così come prevista dalla Circolare INPS 169/2017. Quest’ultima circolare riguarda le ipotesi di omissione contributiva (che però non attiene alle problematiche usuali riscontrabili negli estratti conto previdenziali, le cui carenze sono essenzialmente dovute alla mancata o imprecisa comunicazione di periodi lavorati/riscattati/ricongiunti).

In ogni caso, la suddetta circolare prevede che a partire dal 01/01/2019 troverà applicazione l’istituto della prescrizione contributiva quinquennale ma al tempo stesso contempla un meccanismo che tutela il lavoratore del comparto statale e di quello degli enti locali pur in presenza di omissioni contributive prescritte.

In sostanza qualora non siano stati versati i contributi (ipotesi comunque non frequente nel pubblico impiego) la pensione verrà calcolata anche sul periodo per il quale è stata riscontrata l’omissione, mentre l’INPS poi chiederà all’Amministrazione datrice di lavoro inadempiente il rimborso della relativa quota di pensione.

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