Cosa ci attende al rientro dalla pausa estiva
Un semestre all’insegna della nuova PAC quello che aspetta la Presidenza Lituana dell’UE, ufficialmente insediatasi dal 1° luglio. Oltre alla definizione formale della PAC 2014-2020 (vedi approfondimento qui sotto), il Ministro Lituano dovrà gestire la co-decisione per l’approvazione delle misure transitorie, proposte dalla Commissione a maggio di quest’anno. Misure che, lo ricordiamo, prevedono il sostanziale spostamento dell’entrata in vigore del nuovo regime dei pagamenti diretti al 2015 e necessarie proroghe ad alcune misure di sviluppo rurale del presente periodo di programmazione, per garantire una transizione “indolore” verso i nuovi PSR. Sempre in tema di riforma della PAC saranno fondamentali i lavori tecnici che porteranno alla definizione dei regolamenti applicativi della riforma. Per quanto concerne, invece, le altre materie agricole, in attesa di capire se la Commissione confermerà il calendario provvisorio con la presentazione della riforma dell’ocm ortofrutta a settembre/ottobre, il dossier principale in sede di Parlamento e Consiglio sarà quello costituito dal pacchetto sulla salute animale e delle piante, per il quale ci si aspetta un importante avanzamento dei lavori entro la fine dell’anno. Dossier molto importante anche quello costituito dai negoziati commerciali bilaterali con Canada, Giappone e USA: per questi ultimi, un secondo round negoziale è previsto in ottobre a Bruxelles. Il Consiglio agricoltura dovrebbe anche riuscire a presentare un documento di conclusioni sulla Strategia UE per le foreste, su cui la Commissione pubblicherà una comunicazione in autunno. A livello generale il rientro dalla pausa estiva sarà importante anche per il settore lattiero-caseario, con una conferenza in programma il 24 settembre sul futuro della politica europea in materia, che costituirà il punto di partenza di eventuali proposte legislative della Commissione, attese tuttavia non prima del giugno 2014 e che saranno dunque trattate, almeno inizialmente, sotto Presidenza Italiana (ricordiamo infatti che il secondo semestre 2014 sara l’Italia a guidare l’UE per fino alla fine dell’anno, con un nuovo Parlamento europeo e con una Commissione europea a fine mandato).
Quale tempistica per la finalizzazione della riforma della PAC?
In attesa che siano resi disponibili i testi consolidati dei regolamenti che rifletteranno l’accordo politico raggiunto a Bruxelles il 26 giugno scorso (cosa che dovrebbe avvenire durante la pausa estiva), presentiamo alcuni dettagli per aiutare a fare luce sul calendario che ci attende in vista dell’approvazione definitiva. Il 2 settembre ci sarà la prima riunione della commissione agricolture del PE dopo la pausa estiva. Potrebbe essere già in quella sede che si discuteranno, a livello di Parlamento, i punti ancora aperti (degressività, plafonamento, flessibilità tra pilastri, co­finanziamento dello sviluppo rurale). Non dovrebbero esserci importanti novità, anche in considerazione del fatto che tutti i Ministri agricoli dell’UE intervenuti in occasione del Consiglio del 15 luglio hanno confermato l’intenzione di battersi affinchè non venga aperto un negoziato e che i principi decisi nell’ambito delle prospettive finanziarie non vengano toccati. Il Parlamento cercherà di mettere la propria firma, soprattutto sul tema della degressività (potrebbero cambiare alcune percentuali o soglie), tuttavia non sono attesi importanti scossoni: una posizione intransigente della comagri su alcuni punti metterebbe a rischio l’intero accordo. Risolti questi punti aperti (probabilmente in occasione di un ultimo trilogo a metà settembre) i testi dovranno essere finalizzati, tradotti e verificati prima del voto formale in comagri (ottobre?) e in plenaria (ottobre? novembre?). Al Consiglio spetterà l’ultima parola in ordine cronologico, che dovrebbe essere detta a novembre o al massimo a dicembre, per consentire la pubblicazione in Gazzetta ufficiale UE entro la fine dell’anno o nei primissimi giorni di gennaio 2014.
Applicazione nuova PAC: Francia, Spagna e Germania si muovono
A pochi giorni dall’accordo politico (pur parziale) sulla riforma della PAC, e nonostante i testi consolidati non siano ancora disponibili, in Francia il Ministro Le Foll ha aperto ufficialmente il tavolo di concertazione con le organizzazioni per la applicazione nazionale della nuova politica agricola comune, per quanto riguarda le decisioni da prendere sul primo pilastro. Quattro le opzioni presentate e su cui il dibattito in sede tecnica è aperto: premio unico a 245 euro/ettaro (preferita dagli allevatori), riduzione del 60% del divario entro il 2020 (auspicata dalla FNSEA, principale sindacato agricolo d’oltralpe), convergenza al 100% con sovrappremio per i primi 30 ettari (che premierebbe il settore lattiero-caseario) ed infine l’applicazione del limite massimo di riduzione del pagamento diretto per azienda: – 30% (opzione che incontrerebbe il favore dei cerealicoltori). L’obiettivo e’ quello di arrivare ad una decisione per fine settembre prossimo. Parallelamente, subito dopo l’accordo del 26 giugno anche in Germania il Ministro dell’agricoltura aveva incontrato gli Assessori regionali per presentare alcune ipotesi di applicazione della convergenza: flat-rate totale al 2019, con aiuto ai piccoli agricoltori di 50 euro/ha per i primi 15ha e di 30 euro/ha per i 15ha successivi, con conseguente non applicazione di capping e degressività. Anche in Spagna il Ministero si è attivato preparando un approfondito questionario rivolto alle organizzazioni agricole, che sono chiamate a fornire indicazioni sulle scelte nazionali da assumere entro il prossimo anno sui punti principali della nuova PAC. I documenti francese e spagnolo sono disponibili su richiesta e già inseriti nell’area riservata del sito confederale.