Giustiniani, Confagricoltura: “I vitivinicoltori trevigiani stanno compiendo molti passi in avanti verso la sostenibilità, dispiace che la trasmissione li abbia ignorati”
A distanza di un anno la trasmissione Report torna con una trasmissione dedicata al Prosecco e lo fa nuovamente demonizzando i produttori e il loro lavoro.
“Dispiace che anche stavolta si sia cercato in tutto il servizio di mettere in cattiva luce il Prosecco”, sottolinea Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto e Treviso, “nonostante il lavoro e gli sforzi che da parte di tutti si stanno facendo per arrivare a una sostenibilità ambientale. Molte sono le cose che stanno cambiando: dalle normative più rigide che stanno imponendo le amministrazioni comunali, come le distanze minime tra i vigneti e le case, ai codici di autoregolamentazione varati dai Consorzi di tutela, che hanno portato anche al divieto di Glifosate, Mancozeb e Folpet a partire dalla campagna vitivinicola 2018. Che tutto questo non venga colto dalla trasmissione di Rai 3 è un vero peccato”.
Anche le associazioni di categoria, ricorda Giustiniani, stanno facendo la loro parte: “Confagricoltura Treviso ha finanziato il primo progetto per realizzare una varietà Glera resistente, frutto di una convenzione con il centro di ricerca Crea.Ve di Conegliano, che consentirà di arrivare a un abbattimento fino al 70 per cento di trattamenti. Il progetto vede coinvolte 17 tra le maggiori cantine della terra del Prosecco con l’obiettivo di ottenere nuove varietà resistenti e di andare incontro alle esigenze del consumatore e del cittadino, che chiede una vitivinicoltura attenta alla tutela degli ecosistemi e delle risorse naturali. È uno sforzo economico importante, da parte di tutti, che testimonia la nostra attenzione per il territorio e la volontà di arrivare a un Prosecco biosostenibile”.
Giustiniani sottolinea infine come la polemica sul nome Prosecco, rilanciata per il secondo anno da Report, sia sterile e poco attinente alla realtà: “Il Prosecco è nato qui, su queste colline, e il suo successo è dovuto al lavoro dei nostri vitivinicoltori, che hanno saputo esaltarne la qualità, facendolo diventare un brand di successo”.