Riceviamo da Vincenzo Cappellini un comunicato stampa sugli O.G.M. che riportiamo di seguito

Fatto: l’anno scorso, negli USA, è stata raggiunta la produzione record mondiale di mais con ben 283,5 quintali per ettaro.  La multinazionale che ha fornito il seme è stata la Pioneer con la varietà P 2088 YHR O.G.M. Quale imprenditore agricolo che da tempo soffre i danni conseguenti alla paradossale situazione esistente in Italia, per cui possiamo   importare mais e soia OGM, utilizzarli e mangiarli, mentre come agricoltori non possiamo coltivarli (vietato perfino fare la sperimentazione), ho voluto approfondire l’analisi dell’anomalia per verificare, nel concreto, quanti miliardi di Euro perda oggi lo Stato Italiano a causa di questo errato indirizzo voluto soprattutto dall’Associazione Italiana Coltivatori Diretti.
Premesso che le statistiche in questa materia non possono mai essere uniformi, pur tuttavia il conteggio è abbastanza lineare  in quanto i dati forniti dai diversi organismi del settore non sono poi molti dissimili fra loro ed un corretto ragionamento, ovviamente  sempre utile, aiuta ad arrivare ad un giusto computo.
I  dati  statistici ( Mix: ISTAT – AGER – MIPAAF – UNIVERSITA’ DI MILANO) riportano che l’anno scorso, la superficie investita a mais in Italia  è stata di circa 917.500 ettari e la produzione totale  di  c.a. q.li 67.000.000 con una resa media pari a q.li 73,02/HA.  Per procurarci il fabbisogno annuale ammontante a q.li. 103.900.000,  nel 2013 abbiamo pertanto dovuto importare c.a. il 35% del nostro fabbisogno, quantificabile in c.a. 36.900.000 q.li e con un onere pari a c.a. 812 milioni di Euro.
Nel 2014, con le prospettive di semina non certo in aumento, e, considerate poi tutte le potenziali avversità ( piralide, diabrotica, micotossine, aflatossine, fumosine ecc.) la produzione non sarà certo destinata ad aumentare,  per cui, al fine di soddisfare il nostro fabbisogno dovremo spendere nuovamente sul mercato estero notevoli  risorse economiche nazionali  che potremmo invece facilmente ricavare dai nostri terreni agricoli. In tale situazione, per noi italiani, diventa urgente ed inderogabile necessità adottare dei nuovi sistemi produttivi (ovviamente  sempre salubri al 100% e non inquinanti) quali sono già le iper collaudate sementi O.G.M e la nostra bilancia dei pagamenti con l’estero ne avrebbe un buon giovamento.

L’anno scorso, a Vivaro, Comune del Pordenonese, una delle due coltivazione O.G.M. praticate  sul territorio nazionale è stata quella del Sig. Dalla Libera dell’Associazione Futuragra, il quale, pur utilizzando il seme O.G.M.  MON 810, “vecchio” ormai di oltre 12 anni e che dà  rimedio solo alla piralide, ha prodotto oltre 200 q.li/Ha.; dato controllato alla raccolta dall’Università di Milano. Ora, se invece della superata varietà MON 810 si potesse utilizzare il nuovo Pioneer P 2088 YHR, quello del record americano di 283,5 q.li per Ha, la produzione italiana potrebbe aumentare come minimo di almeno 80 q.li/Ha e raggiungere così i 153 q.li/Ha. Previsione ultraprudente che comporterebbe un raccolto nazionale di ( ettari 917.500 x q.li 153 per Ha )= 140,3 milioni  di quintali  c.a e quindi  di ben 73,3 milioni di q.li in più di quelli ottenuti nel 2013.  In tale quantitativo potrebbero venire pertanto compresi i 36.900.000 q.li importati  l’anno scorso e la parte in più 36.400.000 potrebbe essere destinata ad ulteriori consumi ivi comprese altre attività sussidiarie. Come calcolo economico si tratta di ( q.li 73.300.000 x 22,00 Euro al quintale) Euro 1.612.600.000. Conseguentemente, invece che spendere all’estero 812 milioni di Euro potremmo riservare alla nostra economia e quindi arricchire l’Italia di ben 1.612.600.000 (unmiliardo seicentododicimilioniseicentomila) di Euro. E solo con il mais!
Quantificata la parte economica positiva , va inoltre  sottolineata l’importante circostanza che il nuovo Pioneer P 2088 YHR è resistente alla piralide, alla diabrotica,  al glisofate e quindi apporta un beneficio ambientale incommensurabile per quanto riguarda l’attuale utilizzo  degli antiparassitari che  non verrebbero più dispersi nell’atmosfera e così pure  i diserbanti non più necessari. Non va poi dimenticato come per l’effetto serra, ormai generalizzato in  tutto il mondo, il problema delle coltivazioni stia diventando sempre  più la carenza di acqua. Oggi gli scienziati negli Stati civili ed avanzati,  che possono studiare il problema, stanno già mettendo a punto delle varietà O.G.M. che hanno un minor bisogno di risorse idriche.

Vincenzo Cappellini
Vincenzo Cappellini

Ciò premesso, ed in riepilogo, considerato che la nostra Italia con il solo mais  potrebbe avere un beneficio economico di 1.612.600.000 di Euro e questo senza provocare inquinamenti dell’atmosfera e del terreno, quale invece avviene con le colture tradizionali, c’è da domandarsi come sia possibile che le autorità nazionali responsabili tollerino l’attuale indirizzo avverso agli O.G.M.  che comporta un danno economico ed ambientale di tale rilevanza. Potrei continuare aggiungendo altresì  che la possibilità di coltivare e sperimentare O.G.M. permetterebbe all’Italia di trovarsi in campo scientifico non più arretrata, come disastrosamente sta ora avvenendo, ma aggiornata  se non all’avanguardia, come è sempre stata nel passato  e che l’apertura agli O.G.M. anche per le altre produzioni, quali la soia, della quale stiamo importando oltre l’80% del nostro fabbisogno, costituirebbe una vera e propria “sopravvenienza di redditività nazionale”.
Rimuoviamo pertanto questa assurdità, quale è il becero ostracismo nei confronti degli O.G.M. ed all’opinione pubblica, strumentalmente disinformata, motivino gli avversari degli O.G.M. , se ne sono capaci, (ma non lo saranno affatto):
a) Perché oggi oltre 3,5 miliardi di uomini, la metà di quelli del mondo,utilizzano e mangiano senza problemi cibi O.G.M. ed anzi, come in India o nell’Asia ed in Africa  avendone impensabili vantaggi?
b) Perché ad utilizzare   O.G.M. sono soprattutto i Paesi più civili, ricchi e tecnologicamente avanzati ( vedasi Usa, Canada ecc.)?
c) Perché già 28 Paesi nel mondo ( e guarda caso quelli con le popolazioni più numerose), ma nel vero se ne sono aggiunti degli altri, producono con piena soddisfazione gli O.G.M.?
d) Perché la superficie agricola mondiale coltivata ad O.G.M. ha già superato i 175 milioni di ettari ed è  in costante aumento di almeno 8 milioni all’anno?
e) Perché gli oltre 2000 istituti scientifici del mondo che  hanno esaminato o tengono sotto controllo gli O.G.M. li  hanno trovati perfettamente salubri  ed anzi migliori dei prodotti convenzionali, al punto di definirli “Organismi geneticamente Migliorati”?
f) Perché anche il Vaticano, la Chiesa Cattolica, non solo é totalmente favorevole agli O.G.M., ma anzi li ha  benedetti in quanto destinati a sfamare l’umanità intera?.

Questo è il vero, altro che le assurde amenità propalate dai variegati gruppuscoli contrari agli O.G.M. senza neanche sapere il  perché. E fin che siamo in tempo presentiamoci all’Expo 2015 di Milano come uno Stato raziocinante, civile  e moderno; facciamo di questa occasione una vera e propria Fiera Internazionale  piuttosto che svilirla in una serie di stand a livello di sagra di paese ove  ci si limita a gustare le cucine locali ed ,una volta per tutte,si finisca di  raggirare  l’opinione pubblica, oggi artatamente disinformata per scopi non certo encomiabili.

Vincenzo Cappellini