Di Monfumo, 36 anni, guiderà i giovani di Confagricoltura Treviso nel prossimo triennio. Ad affiancarla un direttivo tutto femminile: le due vice sono  Federica Andrighetto di Pederobba ed Elena Zanatta di Spresiano

Da sinistra Federica Andrighetto, Maddalena Giandomenico ed Elena Zanatta
Da sinistra Federica Andrighetto, Maddalena Giandomenico ed Elena Zanatta

Treviso, 25 marzo 2016 – Un direttivo tutto al femminile guiderà Anga Treviso, l’associazione dei giovani di Confagricoltura, nel prossimo triennio. La nuova presidente, eletta ieri dal Consiglio, è Maddalena Giandomenico, che sarà affiancata dalle due vice Federica Andrighetto ed Elena Zanatta.
Maddalena Giandomenico succede ad Elena Gazzola, passata a far parte dei senior. Residente a Monfumo, 36 anni, la neo presidente ha in tasca una laurea in architettura conseguita negli Stati Uniti ed è approdata nel mondo agricolo due anni fa lanciando una start up che produce marmellate, “Le Monfumine”, con frutti di piante ricercate. “Intraprendo con entusiasmo questa avventura – dice – perché c’è molto da fare per i giovani che vogliono iniziare il lavoro di agricoltori. In particolare vorrei dare impulso ai nuovi insediamenti, sostenendo i ragazzi che oggi si trovano disorientati di fronte ad informazioni carenti o confuse. Nella mia esperienza professionale ho avuto molte difficoltà nel reperire bandi, investimenti e altre indicazioni necessarie per far partire la mia attività. Anche il nuovo Piano di sviluppo rurale regionale non ci aiuta, ponendo parametri molto rigorosi e ristretti per accedere ai finanziamenti, come i quantitativi di terreno necessari per partire. Credo che se vogliamo davvero sostenere chi si affaccia nel mondo del lavoro dobbiamo fornirgli le necessarie agevolazioni e il know how perché possa concretizzare il suo progetto in tempi accettabili”.
Secondo la Giandomenico è giunta l’ora di un ricambio generazionale in un mondo agricolo che resta ancora saldamente in mano agli over 50. In provincia di Treviso le aziende agricole condotte dai giovani non raggiungono il 30 per cento: “I giovani possono portare nuova linfa in un sistema lavorativo che ha bisogno di essere svecchiato per trovare nuovi sbocchi alla crisi – dice la neo presidente -, ad esempio con l’e commerce, le nuove tecnologie e una nuova organizzazione. Il limite che vedo nella mia generazione è l’individualismo: manca una capacità di fare networking, associando i problemi e trovando soluzioni comuni. Anga vuole essere, al contrario, un luogo di sostegno e interscambio professionale che si concretizza in iniziative come la formazione, l’orientamento, i viaggi studio, i tirocini all’estero e l’avvicinamento all’innovazione e applicazione delle imprese.”
Giovanissime le due vicepresidenti che affiancheranno la Giandomenico nell’esperienza direttiva: Federica Andrighetto, che lavora nell’azienda vitivinicola di famiglia a Cogolo di Pederobba, ha 23 anni, mentre Elena Zanatta, che lavora pure nel mondo del vino, vive a Spresiano ed ha 27 anni.

Chi è Maddalena Giandomenico

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Maddalena Giandomenico

Maddalena Giandomenico, 36 anni, è sposata con il designer Fabio Zanotto e vive a Monfumo, in provincia di Treviso, dove è titolare dell’azienda agricola “Le Monfumine”, che produce marmellate ricavate da frutti rari, antichi e poco ricercati come le mele rosa di Monfumo, le pere thucaron, le ciliegie bianche, il melograno dolce, le giuggiole e le more di gelso.
La sua è una storia che insegna come la creatività, l’intraprendenza e la capacità di reinventarsi possano essere l’antidoto alla crisi di occupazione che attanaglia il mondo giovanile e alla fuga di cervelli che cerca sbocchi all’estero per carenza di lavoro nel nostro Paese.
Maddalena, infatti, non è l’erede di una dinastia di agricoltori: figlia di un diplomatico, fin da bambina segue il padre in giro per il mondo e sembra destinata ad una carriera brillante nel mondo dell’architettura e del design. A 20 anni si iscrive all’università di Filadelfia, arrivando a conseguire il master in architettura. La sua strada sembra tracciata ma, nel 2008, negli Stati Uniti inizia la grande recessione che conduce alla crisi economica e finanziaria e alla perdita di migliaia di posti di lavoro. Nel 2009, non vedendo sbocchi professionali, Maddalena decide di tornare in Italia, a Monfumo, stabilendosi nel casolare di famiglia circondato da due ettari di terreno e bosco. Inizialmente dà una mano al marito, che ha avviato un’azienda di design, ma poi comincia a pensare che è giunta l’ora di trovare un’idea lavorativa. Le viene in mente l’antica passione che coltiva fin da piccina: le marmellate. Lei è abilissima a confezionarle con spezie e aromi che le hanno regalato i suoi amici sparsi per il mondo. Decide allora di effettuare una ricerca di mercato per vedere se esistano confetture speciali, elaborate con frutti rari e ingredienti inusuali. Scopre che non esiste nulla di simile a quello che ha in testa e così si lancia.
Nel 2011 comincia a costruire il suo frutteto con piante antiche e ricercate, selezionate una ad una e coltivate con metodi rigorosamente naturali e biologici. Nel 2013 è l’anno del debutto della sua azienda di marmellate, che chiama “Le Monfumine”, arrivando a produrre 16 tipi di confetture originalissime: mele rosa di Monfumo, Pere thucaron, melograno e pistacchi, nashi e cioccolato, prugne e menta, pesche bianche e rosmarino, gocce d’oro e mandorle. L’anno dopo le sue marmellate sono già sugli scaffali delle migliori caffetterie, pasticcerie ed enogastronomie, quindi è la volta dei ristoranti che le propongono in abbinata con i formaggi dop. Nel 2015 le Monfumine prendono il volo per il Nord Europa, arrivando in Belgio e in Olanda e anche la Camera di Commercio di Treviso di accorge di questa giovane imprenditrice, assegnandole il Premio per l’innovazione e la creatività.
Oggi la sua azienda produce circa diecimila barattoli di marmellate, che vengono confezionate da un contoterzista con la frutta e le ricette di Maddalena. La raccolta viene fatta a mano e la trasformazione in confetture avviene per piccoli quantitativi, per mantenere inalterate le caratteristiche. Vengono scelte solo le varietà di frutti più antiche e semplici, che hanno sapori e profumi più intensi e rendono i prodotti superiori. Il prossimo step sarà la realizzazione di un laboratorio personale, che porterà a far crescere l’azienda anche sotto il profilo quantitativo.
“Per me l’agricoltura non è un ripiego, ma è la cosa più bella che ci sia – dice Maddalena -. Per me è bellissimo svegliarmi al mattino e lavorare all’aria aperta, godermi il sole, guardare le piante che fioriscono. E sono convinta che siamo ciò che mangiamo. Questo è il motivo che mi spinge a coltivare la nostra frutta come facevano i nostri nonni, nei loro giardini. Tanta cura, passione, tenacia, e nessun prodotto chimico. E tanta fantasia”.