Oltre 7.000 agricoltori e 2.000 trattori sono scesi in piazza a Bruxelles per sollecitare le Istituzioni comunitarie a intervenire tempestivamente sulla crisi dell’agricoltura a livello europeo. L’agricoltura europea rappresenta circa quattordici milioni di aziende che gestiscono il 45% della superficie complessiva, ed è un settore economico importante in termini di Pil e posti di lavoro diretti e indiretti.
Di rientro da questa imponente manifestazione abbiamo incontrato i Presidenti della delegazione veneta di Confagricoltura Veneto.
“Ho constatato con piacere l’unitarietà di tutti gli agricoltori dell’Unione Europea che all’unisono hanno chiesto interventi urgenti per il settore agricolo, settore sul quale si poggia l’idea stessa della Comunità europea. Grazie all’intervento nel settore agricolo, dai Padri fondatori dell’E.U. sino i giorni nostri, si sono potuti realizzare importanti interventi che hanno innalzato la qualità della vita nelle aree più povere e disagiate dell’Unione creando i presupposti di fondo per una partecipazione sempre più unitaria alle politiche di sviluppo. Così si è espresso il Presidente della Sezione Economica Lattiero-casearia di Confagricoltura veneto Fabio Curto che ha aggiunto: certamente i 500 milioni che sono stati promessi sono insufficienti per le necessità del settore, ma la manifestazione è stata un segnale forte per la politica europea che mostra segnali di disgregazione sul fronte dell’agricoltura. Sta ora al Governo italiano e al Ministro Maurizio Martina far si che le risorse stanziate dall’U.E. arrivino direttamente alle aziende che sono in forte sofferenza.
Per il Presidente della Sezione Economica Regionale Bovini da carne Luigi Andretta: “La compattezza e la forza che i colleghi agricoltori francesi, tedeschi, etc. riescono ad esprimere avendo una unitarietà di intenti, non sempre è presente nel mondo sindacale italiano.

Se da un lato Agrinsieme, il mondo della cooperazione e la mia Organizzazione manifestavano per i problemi fondamentali della sopravvivenza delle aziende italiane e venete chiedendo interventi per il sostegno della redditività delle aziende e dei prezzi dei prodotti, un’altra organizzazione sindacale parallelamente manifestava per problematiche diverse. Nel Veneto gli allevatori, sia zootecnici sia suinicoli, stanno pagando pesantemente il blocco delle esportazioni in Russia, la flessione della domanda interna e i crescenti costi dei ristalli che ci mettono fuori mercato. Mi auguro, pertanto, che il Governo italiano sappia intervenire con urgenza anche utilizzando le nuove risorse che dovrebbero arrivare da Bruxelles.
Sull’importanza dell’unitarietà sindacale interviene il Direttore di Confagricoltura Veneto Luigi Bassani: “ Purtroppo ha ragione il Presidente Luigi Andretta quando segnala che il mondo sindacale agricolo non riesce ancora ad esprimere compattezza sul fronte delle grandi problematiche e necessità del settore primario. Su temi condivisi e comuni, come sull’“Italian Sounding”, era, e sarebbe necessario, non solo manifestare unitariamente ma agire sindacalmente uniti. Confagricoltura Veneto è, come lo è stata, disponibile a percorrere assieme la strada delle battaglie che hanno come fine la tutela e lo sviluppo dell’agricoltura e dell’agroalimentare italiano e veneto.”