“Gli allevamenti italiani sono molto controllati e, nel loro insieme, i controlli danno garanzia di tracciabilita’ e salubrità delle carni. La carne bovina che ne deriva è sana, salubre, garantita perchè proviene da aziende agricole e zootecniche che lavorano con grande serietà sottoponendosi a diversi controlli da parte di diversi enti.
La filiera produttiva della carne bovina veneta, con tutti i controlli annessi, è una delle eccellenze italiane ed il Veneto è la prima regione per numero di capi destinati alla produzione di carne bovina. Treviso, tra le province vocate, si colloca al 3° posto (1° Verona con il 32%, a seguire Padova col 31% ) col 28% dei capi sul totale regionale” afferma Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Treviso e dell’Associazione Provinciale Allevatori .

“Inoltre, è in Veneto che nasce il progetto Qualità Verificata, ossia il sistema di qualità approvato dalla Commissione europea, e voluto da UNICARVE e dalla Regione Veneto (legge regionale n. 12/2001) per la Tutela e valorizzazione dei prodotti agricoli e agroalimentari di qualità, per qualificare le produzioni agroalimentari e offrire maggiori garanzie ai consumatori, dedicando un marchio proprio alla carne bovina” continua Giustiniani.

I controlli sono molteplici, possono essere effettuati di prassi o in modo straordinario, ed hanno come scopo quello di verificare vari aspetti nella conduzione degli allevamenti bovini. Gli enti che controllano sono diversi e possiamo riassumerli in: ASL, NUCLEO ANTIFRODI, NAS, AVEPA, Corpo FORESTALE, SPISAL, ICQRF (Ispettorato centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi) e l’Istituto Zooprofilattico.
A questi si aggiungono gli enti che possono effettuare controlli saltuari o in caso di necessità, come l’autorità responsabile in materia di salute pubblica e sicurezza alimentare, il sindaco del paese/città ed i vigili urbani ed il Ministero della Salute.

Gli enti preposti svolgono attività di controllo sulla gestione generale degli allevamenti, sul benessere degli animali, sulla qualità e salubrità dei mangimi destinati alla nutrizione animale, sulle strutture ospitanti gli animali ed, ancora, controlli vengono effettuati dai veterinari ufficiali (insieme al veterinario aziendale) sulle terapie per gli animali, sull’utilizzo delle deiezioni animali e sul loro smaltimento (in Italia, per questa parte, l’allevatore deve produrre circa 120 pagine di documenti mentre in Francia solo 3 pagine*); controlli vengono effettuati sulla sicurezza sul lavoro sino al al controllo, effettuato in presenza di pubblico ufficiale sulla qualità delle carni al macello.
Inoltre, gli allevatori devono sottostare ad un insieme di regole e pratiche pressoché quotidiane che consistono nell’aggiornamento costante dei documenti di ogni animale in stalla e dell’anagrafe del bovino.

“Per quanto concerne lo studio dell’OMS, ritengo di dover porre l’attenzione su un aspetto fondamentale della questione: non si può adattare l’analisi svolta, alla nostra carne bovina. Perchè ? Perchè l’uso di estrogeni, quindi degli ormoni, è permesso in America mentre in Italia è vietato da tempo. Gli ormoni in Europa sono proibiti perché ritenuti cancerogeni!
Concluderei , chiedendo a tutti di informarsi per potersi fare un’idea, in generale e consiglio di acquistare la carne in aziende agricole che vendono direttamente e che hanno impostato i loro allevamenti su filiere corte e cortissime, e a Treviso ce ne sono parecchie.
In quanto, si può affermare senz’altro, che la carne che proviene da tanti e tali controlli , e da aziende che si basano su filiere corte ed interne, è salubre, oltre ogni ragionevole dubbio” conclude Lodovico Giustiniani .

* Fonte Unicarve .