Per la Presidente dell’ANGA VENETO Chiara Sattin: tracciare un “atlante dell’innovazione”
“Non c’è impresa senza community” L’ha detto il Viceministro Oliviero cogliendo l’idea del percorso dell’ANGA
L’agricoltura del prossimo futuro, secondo i Giovani di Confagricoltura, sarà sì caratterizzata dalla sostenibilità economica e produttiva, ma anche ambientale e sociale.
E’ questa la sintesi espressa dalla Presidente dell’ANGA Veneto Chiara Sattin di rientro dal XVI Convegno Quadri dei Giovani di Confagricoltura ANGA, svoltosi recentemente a Palermo.
Non si è trattato del tradizionale incontro fra i rappresentanti dei giovani agricoltori di Confagricoltura provenienti da tutte le provincie italiane, ma di un coraggioso confronto sul ripensamento dei ruoli dell’Associazione e sugli scenari dell’agricoltura del prossimo futuro. La delegazione veneta, guidata dalla Presidente Chiara Sattin, era ben rappresentata con Piergiovanni Ferrarese dell’ANGA area nord, Elisa Franco, Antonio Cesari per ANGA Verona, Elena Tecchio ANGA Padova, Chiara Borgato per ANGA Rovigo, Elena Gazzola e Maddalena Giandomenico per ANGA Treviso.
Presidente Chiara Sattin, rimettere in discussione a trecentosessanta gradi quanto oggi è presente nel mondo agricolo abbandonando posizioni che talvolta sono “comode” non è facile e lo si può fare con un approccio intellettuale diverso. Quali focus e come avete approcciato le varie tematiche emergenti?
I giovani Dirigenti ANGA, convenuti da tutta la Penisola, hanno lavorato su tre temi, partendo dagli spunti offerti dagli eventi di #filiereintelligenti (percorso di avvicinamento a Expo proposto da ANGA in collaborazione con illustri partner del mondo scientifico, imprenditoriale e della formazione). Il primo tema che è stato affrontato è quello che ha analizzato il contesto macroeconomico nel quale ci troviamo ad operare esaminando gli strumenti che possono essere a disposizione, il secondo quali Driver di questo contesto al fine di creare la cultura dell’innovazione e il terzo sul posizionamento dell’associazione nel contesto politico-economico.
A supporto dei gruppi di lavoro hanno partecipato qualificati esperti esterni come Roberto Reali (CNR), Michele Masotti (Fendt), Paola Sidoti (Bayer), Valerio Raggi (Agrònica), Raffaele Boriello (Ismea), Luca Scarani (StartUp Innovative), Patrizia Marini (Rete Nazionale Istituti Agrari).
Da questo importante incontro, sono emerse le linee guida per un’agricoltura del futuro caratterizzata dalla sostenibilità e dalla nostra consapevolezza che i giovani agricoltori devono saper cogliere il cambiamento che è in atto traguardando nuove strade per “educare al cambiamento”, per tracciare un “atlante dell’innovazione” nella consapevolezza che non c’è innovazione al di fuori della sua contestualizzazione e applicazione della stessa.
Professionalità, qualità, semplificazione, sono state tra le principali parole chiave che hanno poi fatto da filo conduttore per il confronto che abbiamo avuto con ospiti del mondo politico, scientifico e imprenditoriale. Sulla visione per l’imprenditoria agricola di domani se n’è parlato, infatti, con Andrea Oliviero (viceministro agricoltura) e Salvatore Parlato (CREA) per la parte politica, Yoram Kapulnik (Volcani Center – Israele) e Alberto Silvani (CNR) per la parte scientifica, per finire con le giovani voci della nuova imprenditoria di filiera con le testimonianze di Francesco Divella (Divella) ed Enrica Arena (Orange Fiber).
Che cosa caratterizza, dunque, il passaggio dall’agricoltore all’imprenditore agricolo? Il cambio identitario all’interno del settore primario è ormai sotto gli occhi di tutti, e laddove non lo fosse è assolutamente necessario innescarlo. Dobbiamo rilevare e interpretare i dati per il perfezionamento del processo di decision making, e networking. Il contatto con le realtà che fanno ricerca e innovazione (Pmi innovative, startup), così come le relazioni tra aziende e tra aziende all’interno di filiere sarà sempre più fondamentale per lo sviluppo del settore e della redditività al suo interno. “Non c’è impresa senza community” ha detto il Viceministro Oliviero cogliendo perfettamente la nostra idea di percorso.
Quale futuro vede per i giovani agricoltori? Ci piace pensare che dal Convegno Quadri di ANGA, si siano dipanate nuove vie da percorrere, nella consapevolezza che l’agricoltura del futuro ce la dobbiamo inventare noi, e che momenti come questi rappresentano occasioni fondamentali di focus circa gli strumenti giusti per “fare strada”.
“I giovani vanno aiutati, non favoriti”; queste sono state le parole di chiusura lavori del Presidente di Confagricoltura Mario Guidi che ha intercettato i pensieri di tutti.
Ci serve aiuto e non favori perché #siamogiovanimicapiccoli!
Tutto il live tweet della 2 giorni agli hashtag #cqANGA2015 e #puntasuigiovani.