Il 7 settembre si è tenuta a Cittadella, promossa dall’Unione regionale bonifiche, una riunione cui hanno partecipato presidenti e direttori dei Consorzi di bonifica del Veneto, rappresentanti delle Associazioni regionali agricole e il dr. Riccardo De Gobbi della Regione. All’ordine del giorno, oltre ad alcune modalità tecniche di svolgimento delle elezioni consortili, l’applicazione dell’art.37 della l.r. n.12/2009, secondo cui, in sintesi, gli immobili urbani serviti da pubblica fognatura non sono assoggettati al contributo di bonifica, che dovrà essere versato, invece, dai gestori della fognatura stessa qualora utilizzi il sistema scolante di bonifica.
In merito all’applicazione dell’art.37, è emerso quanto segue:
– è diffusa la preoccupazione perché i Consorzi dovranno fare bilancio non soltanto con i contributi versati puntualmente dai proprietari di immobili, ma anche con quelli che dovranno essere versati, secondo tempi e modalità ancora imprevedibili, dai gestori dei servizi idrici integrati (ATO). Si dice che la cifra che dovrebbe essere introitata dai Consorzi di bonifica attraverso gli ATO potrebbe aggirarsi fra i 30 ed i 40 milioni. Sembra inevitabile che gli ATO facciano fronte a questo rilevante onere finanziario aumentando le tariffe del servizio idrico integrato del 10% a carico di tutti i cittadini, attraverso una procedura burocratica assai complicata.
– Due Consorzi di bonifica hanno già inviato una lettera ai Comuni e agli ATO di riferimento precisando la cifra che ritengono di avere diritto di percepire; è previsto che, a breve, anche gli altri facciano altrettanto, utilizzando un facsimile che sarà predisposto dall’Unione regionale bonifiche.
– E’ comune la convinzione, nel mondo della bonifica, che, in futuro e sin dal 2010, i Consorzi disporranno di minori entrate rispetto a prima, per cui si dà già per scontata la necessità di un’azione nei confronti degli ambienti politici in particolar regionali per sensibilizzarli su questo tema.
– C’è preoccupazione, altresì, per la possibilità di un aumento degli oneri di bonifica a carico degli agricoltori.
Il dr. De Gobbi, dal canto suo, ha precisato quanto segue:
– La riunione, ovviamente fondamentale, fra Regione, ATO e Comuni si svolgerà al più presto, ma non prima che i Consorzi di bonifica abbiano fornito alla Regione le informazioni richieste circa l’utilizzo della rete della bonifica da parte di ATO e Comuni nelle varie zone, in maniera anche da poter quantificare il problema sul piano finanziario, seppure approssimativamente.
– Non esistono le condizioni politiche perché l’applicazione della legge regionale possa essere rinviata, per cui il nuovo sistema contributivo dovrà essere operativo a decorrere dal 2010.
– Per attenuare l’impatto del nuovo sistema sui bilanci dei Consorzi di bonifica, la Regione ha allo studio alcune ipotesi di lavoro, quali: stabilire che gli immobili urbani serviti da pubblica fognatura ma non a destinazione residenziale continuino a pagare il contributo ai Consorzi di bonifica, onde evitare di ricadere nella normativa UE sugli aiuti di Stato alle imprese; continuare ad addossare la copertura della quota dei 16,53 euro alla Regione, per cui la somma dovuta dagli ATO ai Consorzi calerebbe ancora; trasferire con Delibera regionale l’attività di controllo sui pozzi ed i relativi introiti ai Consorzi.
– Circa l’eventualità che gli ATO debbano aumentare le tariffe del servizio idrico integrato, è previsto, per evitare tale inconveniente, che gli importi dovuti dagli ATO stessi ai Consorzi siano posti fuori tariffa.