Fondamentale la presenza nel Consiglio direttivo del Consorzio dei due rappresentanti di Confagricoltura per la tutela di tutta la base associativa
 
La recente assemblea generale dei Soci del Consorzio Agrario di Treviso e Belluno ha messo a nudo l’ingerenza della Coltivatori Diretti nell’ambito della struttura cooperativa che più che a puntare al buon andamento gestionale ed economico della cooperativa, sembra puntare ad asservire la stessa ai loro scopi organizzativi e sindacali.
Infatti, a fronte di un bilancio economico positivo, alla patrimonializzazione della struttura, a un fatturato in crescita, etc., frutto di oculata gestione e visione imprenditoriale, la Coltivatori diretti ha imposto il cambiamento di ben nove Consiglieri uscenti, confermandone solo due in linea con la strategia sindacale dell’organizzazione.
Forte dei numeri degli associati, che non sono comunque proporzionati alla movimentazione economica della base associativa, la Coldiretti non solo non ha rispettato il rapporto fra maggioranza e minoranza nell’ambito del Consiglio, ma ha voluto invadere lo spazio assegnato statutariamente alla minoranza presentando una terza lista di candidati denominata “Campagna Amica”.
Di fatto la minoranza nel Consiglio direttivo del Consorzio vede solo la presenza del rappresentante di Confagricoltura Treviso Lodovico Giustiniani e di quella di Belluno Diego Donazzolo. 
Esempio illuminante di volontà di condivisione e di unione d’intenti per il bene comune della buona gestione consortile a favore di tutti i soci!
Nel comunicato diramato congiuntamente dalla Confagricoltura di Treviso e Belluno, si precisa che, come erroneamente riportato da un quotidiano nei giorni scorsi, Giustiniani non è mai stato vice Presidente del CAI, e che Diego Donazzolo non è mai stato presidente della CIA, ma Presidente della Confagricoltura Belluno.
I due Consiglieri di Confagricoltura esprimono vicinanza alla struttura consortile e il loro plauso per l’intelligente e positiva gestione del direttore Pietro Carniato e a tutto il personale per il loro quotidiano impegno nelle varie sedi e agenzie del Consorzio, confermando che saranno la voce di tutti gli altri soci, e sono molti, che non si riconoscono nella Coltivatori Diretti.
Nel seno del Consiglio direttivo, Giustiniani e Donazzolo continueranno a essere da un lato propositivi apportando le loro idee e dall’altro saranno elemento di controllo affinché non si snaturi quello che nel passato gli agricoltori idearono, e poi realizzarono, con le strutture cooperative.
La presenza della Confagricoltura, e dei suoi rappresentanti, all’interno del Consorzio Agrario sarà però condizionata dalle scelte che saranno assunte dal Consiglio direttivo.
Se queste scelte configgeranno con l’interesse dei soci, minando lo spirito cooperativistico per politiche di mero interesse sindacale di parte, pur a malincuore, i rappresentanti di Confagricoltura abbandoneranno la struttura che gli agricoltori contribuirono a fondare, sostenere e a far crescere, per altri progetti economici più trasparenti e a servizio dell’intero mondo agricolo imprenditoriale.