Che cosa cambia dopo la sentenza della Corte di Giustizia della UE secondo cui le varietà di sementi geneticamente modificate da Bruxelles non possono essere bloccate in Italia? Niente, secondo l’assessore Franco Manzato, che si è affrettato a ribadire la linea politica regionale fermamente contraria all’ingegneria genetica, anche prevedendo la prossima convocazione di quella che viene chiamata un po’ minacciosamente ‘task force anti OGM’.
 
Confagricoltura Veneto, invece, per bocca del presidente Giangiacomo Bonaldi, invita l’assessore a rivedere le proprie posizioni e ad affrontare con coraggio un problema vitale per tutta l’agricoltura ed in particolare per il mais, come la recente siccità ha evidenziato, esponendo il prodotto al rischio di contaminazione da micotossine. Troppo tempo, invece, si è impiegato in una battaglia di retroguardia che sta facendo perdere al settore agroalimentare italiano, sui mercati internazionali, margini di competitività che sarà arduo recuperare in futuro.
 
Caro assessore, conclude il presidente di Confagricoltura Veneto, l’ingegneria genetica, se correttamente indirizzata, non mette assolutamente a rischio qualità e tipicità delle produzioni venete, almeno fino a quando non ci sarà il mais DOP. Può portare, invece, grandi vantaggi non solo ai redditi degli agricoltori ma in primo luogo all’ambiente e alla salute della collettività; un aspetto, quest’ultimo, che non può essere sottovalutato ma sul quale la classe dirigente veneta è chiamata ad impegnarsi con senso di responsabilità.