Se una quindicina d’anni fa l’olivicoltura nelle colline trevigiane è rinata con lo scopo principale di recuperare i terreni abbandonati in funzione paesaggistica, oggi è diventata una realtà anche produttiva interessante ed in espansione, basti pensare che in questi anni sono state messe a dimora, con il sostegno di alcuni Enti pubblici, circa 166.000 piante, le quali sono andate a sommarsi alle 25.000 già esistenti, portando a circa 700 ettari la superficie occupata da questa drupacea nel trevigiano.
Questa è la fotografia del settore esposta dal presidente Franco Vettoretti all’assemblea di “Tapa Olearia”, la Cooperativa trevigiana Produttori Olivicoli, circa 600 soci ( + 14 % rispetto al 2007), 4.393 i quintali di olive lavorate nel 2008 nei due frantoi sociali di Cavaso del Tomba e Vittorio Veneto, dalle quali si sono ottenuti circa 600 quintali di ottimo e genuino olio extra vergine di sola spremitura, la cui qualità è stata confermata anche da analisi chimiche fatte in laboratori specializzati del veronese e da analisi sensoriali effettuate da un gruppo di assaggiatori.
Qualità eccellente che, pur non richiedendo la relativa certificazione, rientra ampiamente nei parametri della DOP, ma che noi otteniamo anche senza il rispetto di un disciplinare specifico, ha evidenziato il presidente Vettoretti, a dimostrazione della professionalità raggiunta in breve tempo dai nostri olivicoltori e della validità delle tecniche adottate dalla coltivazione in campo, alla raccolta, dalla brevissima conservazione delle olive, alla loro immediata lavorazione in frantoio fino alla conservazione dell’olio.