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Entro il prossimo 30 giugno 2023, i gestori delle strutture ricettive, tra cui gli agriturismi, sono tenuti alla presentazione della dichiarazione dell’imposta di soggiorno relativa al 2022.

In relazione alle locazioni brevi, la dichiarazione deve essere presentata dai soggetti che incassano il canone o il corrispettivo, ovvero che intervengono nel pagamento dei canoni o dei corrispettivi.

Come noto, ai sensi del D.Lgs. n. 23/2011, i Comuni capoluogo di provincia, le Unioni di Comuni ed i Comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d’arte, possono istituire l’imposta di soggiorno.

L’imposta è dovuta dai soggetti che alloggiano nelle strutture ricettive situate nel territorio comunale e può essere applicata:

  • in base a criteri di gradualità, in proporzione al prezzo dell’alloggio;
  • fino ad un massimo di 5 euro per notte di soggiorno.

Tuttavia, nei Comuni capoluogo di provincia che abbiano avuto presenze turistiche venti volte superiori al numero dei residenti, l’imposta di soggiorno può essere applicata fino all’importo massimo di 10 euro.