Il Convegno regionale dei Pensionati di Confagricoltura si è tenuto sabato 25 settembre all’interno dell’autodromo internazionale “Adria international raceway” a Cavanella Po. Ad accogliere i circa 300 partecipanti provenienti da tutte le province venete il sindaco di Adria, Massimo Barbujani. Al termine dell’incontro, i presenti hanno partecipato al pranzo sociale che si è tenuto all’interno dell’autodromo.
Isi Coppola, assessore regionale all’Economia e sviluppo in apertura dei lavori ha illustrato i temi prioritari in agenda per potenziare gli interventi riguardanti la cura dell’anziano, sia negli aspetti sanitari (con la medicina territoriale) sia nei confronti dei congiunti che provvedono all’assistenza dei propri cari (in una logica di aiuto al sistema famiglie). 
Stefano Casalini, presidente di Confagricoltura Rovigo, ha concordato con l’assessore sulla necessità di salvaguardare il ruolo dell’agricoltura nella sua funzione sociale e di difesa dell’ambiente. “Ma voglio rimarcare che il fine principale di un agricoltore resta quello di ogni imprenditore” ha detto. “Dobbiamo ottenere un reddito dignitoso, anche per consentire ai nostri figli di restare in agricoltura”.
Rodolfo Garbellini, presidente del Sindacato pensionati di Rovigo e consigliere nazionale, ha sottolineato le problematiche riguardanti la sanità, con le sempre lunghe liste d’attesa per le visite e il trattamento medico sanitario nei casi di ricovero ospedaliero: “L’anziano ammalato deve essere curato e rispettato come tutti gli altri e non solo parcheggiato magari nel reparto geriatrico in attesa di passare ad altra vita”. Garbellini ha poi affrontato l’argomento pensioni. “Nonostante le difficoltà che lo stato deve affrontare a causa della grave crisi economica, le nostre pensioni sono da considerarsi sulla soglia della povertà. La forte diminuzione del potere d‘acquisto dal 2002, anno di entrata in vigore dell’euro, non ha ancora avuto un segnale tangibile, seppure più volte richiesto, per riequilibrare una disparità non più sostenibile. Le forze sindacali del lavoro autonomo, attraverso il coordinamento del Cupla, il Comitato unitario pensionati del lavoro autonomo, devono insistere fortemente con opportune modalità per far capire quanto sia indispensabile la richiesta dell’adeguamento delle pensioni al reale potere d’acquisto. Chiediamo un aumento mensile di 100 euro per tutti i pensionati con reddito medio basso di pensione lorda annua inferiore a 30mila euro. Questo aumento si potrebbe ottenere riducendo le tasse Irpef di 1.200 euro all’anno, eliminando così anche l’eventuale proroga della Social card per le pensioni minime”.
Lorenzo Massignan, presidente del Sindacato pensionati Confagricoltura Veneto, ha illustrato l’impegno del sindacato per ottenere un importante rafforzamento a livello territoriale della sanità e dell’assistenza agli anziani, rimarcando la necessità improrogabile dello snellimento della burocrazia anche attraverso un diverso e più efficiente ruolo del medico di base, per contribuire a ridurre i sempre più lunghi tempi di attesa per le visite specialistiche. Secondo Massignan maggiore attenzione da parte delle amministrazioni pubbliche va rivolta anche alle case degli anziani, per favorire l’assistenza domiciliare ed evitare ricoveri ospedalieri a volte inutili e sempre deleteri sotto l’aspetto psicologico.
Antonio Borsetto, vicepresidente nazionale di Confagricoltura, ha posto l’accento sulla necessità che il governo proceda ad una più razionale ed equa ripartizione delle risorse per risollevare le sorti dell’agricoltura italiana.
“Oggi stiamo discutendo di federalismo fiscale – ha detto – ma il federalismo non si attua discutendo sugli inni”. “Confagricoltura sta lottando per ottenere il rinnovo delle agevolazioni fiscali per il costo del lavoro” ha aggiunto Borsetto. “Si tratta di 190 milioni, parte dei quali potrebbero provenire ad esempio distraendoli dall’Aia, Associazione italiana allevatori, che per un organismo che si occupa di selezione genetica utilizza -tra livello nazionale e livello regionale – circa 100 milioni, mentre 2 milioni sarebbero sufficienti. “Si libererebbero risorse importanti, e lo stiamo proponendo con insistenza – ha riferito Borsetto – ma le nostre proposte cadono come lettera morta”.  Di fronte a questa situazione, il vicepresidente nazionale di Confagricoltura ha infine chiesto alla platea uno sforzo di responsabilità collettiva: “Non possiamo solo chiedere: ciascuno di noi deve fare qualche cosa, per ciò che gli compete. Il successo del paese sta nelle mani mie e nelle vostre” ha concluso. 
Angelo Santori, vicepresidente vicario del Sindacato pensionati di Confagricoltura, ha affermato che la politica oggi discute di tutto meno che dei reali problemi della gente. Santori ha insistito sulla opportunità che l’anziano viva in famiglia, non solo per il pensionato e per gli aspetti affettivi, logistici e assistenziali che gli deriverebbero, ma anche per la società, negli aspetti economici e culturali. “L’anziano in casa – ha spiegato Santori – risponde anche all’esigenza di razionalizzare la spesa sociale, non si intasano le strutture di ricovero sanitario, non si toglie spazio a chi può essere curato solo in ospedale”. In questo contesto diventa di importanza fondamentale l’assistenza domiciliare: “Lo Stato e le Regioni devono occuparsi delle politiche sociali anche migliorando questo servizio”. Per Santori il federalismo passa anche attraverso una maggiore responsabilizzazione dei medici di base: le statistiche rilevano che per il 30% non c’è bisogno di visite specialistiche. E a farne le spese sono le persone meno abbienti che non possono permettersi un’assicurazione per far fronte ai costi di uno specialista. Anche su questi aspetti – ha ribadito Angelo Santori – l’impegno di Confagricoltura è massimo.
Luigi Giuseppe Grezzana, già presidente della Sigos, Società italiana geriatri ospedalieri, ha catturato l’attenzione del pubblico con una interessantissima relazione dal titolo “L’uomo non vuole invecchiare”.
Sul processo di invecchiamento e sulla capcità di mantenere la salute e la vivacità intellettuale fino alla tarda età giocano due fattori: la genetica e l’ambiente. Il prof. Grezzana ha liquidato subito il mito dell’eterna giovinezza e della longevità conquistabili attraverso i farmaci e le manipolazioni genetiche, oggi tanto declamate dai media. “Ciò che serve al corpo sono dieta appropriata e movimento fisico” ha sottolineato. “I centenari, oggi sempre più numerosi, hanno avuto la capacità e la sapienza di trasformare i momenti negativi dell’esistenza in opportunità e vantaggi: chi è sereno, parlo per esperienza – ha aggiunto Grezzana – campa di più e meglio, malgrado le difficoltà”.
Tante le sollecitazioni a migliorare la propria vita con sistemi apparentemente banali: coltivare le proprie passioni, per l’orto ad esempio, o per gli animali, o per lavori al tornio; e gli affetti (per i nipotini, ma anche attraverso il volontariato).
“Importante poi il rapporto con i giovani: se non vi danno la parola – ha concluso Grezzana – allora chiedetegliela: la propria vita è importante e acquista valore se incuriosisce e attrae le persone che ci sono vicine”.