Il contributo pubblico per le polizze assicurative agevolate sottoscritte nel 2023 sarà del 40% e non del 70% come invece previsto dal Piano di gestione dei rischi (Pgra). Lo troviamo scritto nel Decreto del Masaf n. 0643065 del 21 novembre 2023 che per la campagna assicurativa 2023 stanzia 295.278.000 milioni di euro. Le risorse sono però insufficienti per erogare quanto previsto, in quanto l’aumento dei costi delle polizze e il maggior numero di aziende che si assicurano ha portato la richiesta di risorse pubbliche a circa 450 milioni di euro. Va detto che il decreto prevede la possibilità di incrementare la percentuale d’intervento fino al 70% nel caso si trovino ulteriori risorse finanziarie: “a fronte di eventuali riassegnazioni, la percentuale di contribuzione pubblica potrà essere integrata sino alla concorrenza del massimale previsto dal Pgra 2023”.
Tra l’altro, dobbiamo ricordare, che mancano ancora 240 milioni della campagna 2022 e, conseguentemente, ci sono agricoltori che non hanno ancora incassato l’acconto del 40%.
Si sta quindi creando una situazione molto problematica che mette a rischio la tenuta del sistema della gestione del rischio in Italia in un momento in cui si registra una maggiore richiesta di coperture da parte delle aziende per le avverse condizioni climatiche che si stanno manifestando.
Tutto ciò ci vede impegnati come Associazione nelle relazioni con il Governo per trovare una soluzione al problema, anche in vista della campagna 2024. Nel frattempo attendiamo l’attivazione dell’applicazione per la presentazione delle domande di sostegno e di pagamento per ottenere -speriamo quanto prima- l’erogazione del contributo “ridotto” per le polizze del 2023.
Confagricoltura esprime forte preoccupazione riguardo alla riduzione del contributo per le polizze assicurative agevolate e, pur comprendendo i problemi finanziari che possano aver influenzato le decisioni di bilancio, ritiene che la riduzione dal 70% al 40% crei un grave disagio per il settore agricolo.
La situazione attuale mette a rischio la sostenibilità del sistema di gestione del rischio, specialmente considerando l’attuale aumento delle richieste di copertura a causa delle avverse condizioni climatiche degli ultimi anni.Confagricoltura si sta attivando, sia a livello locale che nazionale, per richiedere una revisione della decisione.