È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del ministero della Salute che fissa la quantità massima di Thc (tetraidrocannabinolo) per tutti i prodotti alimentari derivati dalla cannabis sativa.

Il decreto, con il quale scattano regole chiare per tutti i prodotti alimentari derivati dalla cannabis sativa, disciplina però soltanto uno dei comparti legati alla canapa. Rimangono vaghi, invece, i contorni di regolamentazione degli altri derivati, che in Europa rappresentano un giro di affari potenziale stimato in 36 miliardi di euro al 2021, visto il crescente interesse da parte dei settori più disparati, tra cui farmaceutica, cosmesi, alimentare, packaging, edilizia, design.

L’elenco dei cibi regolamentati è riportato nell’allegato al decreto e sarà aggiornato periodicamente, sulla base di nuovi ritrovati.

Ad esempio i limiti di TCH nei semi di canapa, nelle farine derivate e negli integratori contenenti derivati dalla canapa sono fissati a 2 milligrammi per chilo, mentre nell’olio ottenuto dai semi il tetto è di 5 milligrammi.