Macchine ed attrezzature sempre più polivalenti capaci cioè di compiere più operazioni in un unico passaggio e miglioramenti nell’ottica di offrire agli operatori comfort e sicurezza, si sono osservati alle prove di macchine nel vigneto, “Enovitis in campo”, svolte presso la Tenuta Ca’ Tron a Roncade il 17-18 giugno.
Nel settore delle macchine per i trattamenti fitosanitari caratterizzato dall’esigenza di migliorare al tempo stesso l’esecuzione e la sicurezza dell’intervento, ad esempio, c’erano all’opera irroratrici semoventi e trainate scavallanti a tunnel dotate di sistema autocentraggio automatico dei tunnel in avanzamento sul filare con tubazione metallica monolitica a grande diametro o con molti tubi di plastica, capaci di trattare contemporaneamente fino a tre filari; queste irroratrici sono concepite per contenere l’effetto deriva e quindi una diminuzione dell’impatto ambientale avendo anche un dispositivo di recupero e riciclaggio fino al 70 % delle perdite di gocce non depositate sulla vegetazione eliminando in gran parte anche le perdite a terra.
Maggiori attenzioni all’ambiente e alla riduzione dei costi nella difesa antiparassitaria sono possibili grazie ad alcuni accorgimenti tecnici quali i computer spray control che consentono di distribuire con precisione l’esatta quantità di fitofarmaco evitando sprechi di prodotto, i ventilatori a basso assorbimento di potenza, gli ugelli pneumatici che permettono di scegliere tre angoli di uscita del liquido nebulizzato, gli atomizzatori a distribuzione tangenziale ed incidenza variabile che permettono una maggiore e migliore penetrazione nella massa fogliare, i serbatoi lavacircuito, le sonde aspira-sciogli fitofarmaci, i lavabarattoli integrati, le vaschette lavamani, i super agitatori con eliminazione totale dei sedimenti e dei residui sul fondo del serbatoio, la deviazione della miscela in direzione opposta al senso di marcia, i filtri autopulenti ecc…
Caratteristiche di macchine ed attrezzi esposti ad Enovitis, quindi, già in linea con la direttiva CE 127/2009, alla quale gli Stati membri devono conformarsi entro il 15.06.2011, relativa alle macchine per l’applicazione dei prodotti fitosanitari che devono essere progettate e costruite in modo da poter essere utilizzate, regolate e sottoposte a manutenzione senza causare un’esposizione non intenzionale dell’ambiente a queste sostanze chimiche e, tra l’altro, devono essere munite di uno specifico supporto su cui l’operatore possa apporre il nome del prodotto in uso.
La direttiva CE 128/2009, relativa all’utilizzo sostenibile dei pesticidi, oltre a rendere obbligatoria una difesa fitosanitaria a basso apporto di sostanze chimiche in particolare la difesa integrata, a sua volta,  prevede delle ispezioni periodiche sulle attrezzature per uso professionale da effettuare ogni cinque anni fino al 2020 ed ogni tre anni successivamente; in ogni caso atomizzatori, impolveratrici e barre da diserbo vanno ispezionate almeno una volta entro cinque anni dall’acquisto.
Una migliore qualità ambientale è richiesta pure dal Piano di tutela delle acque approvato dal Consiglio regionale veneto a novembre 2009, che designa le “zone vulnerabili da prodotti fitosanitari” le stesse aree di primaria tutela quantitativa degli acquiferi, ben 70 Comuni in provincia di Treviso, per le quali la Giunta regionale predispone programmi di controllo al fine di garantire il rispetto delle limitazioni o esclusioni d’impiego dei prodotti fitosanitari.
A tal proposito si ricorda agli operatori l’attenta lettura delle etichette dei prodotti per capire se nella distribuzione del prodotto bisogna o meno rispettare una fascia di sicurezza non trattata rispetto ai corpi idrici superficiali ( attualmente sono commercializzati circa una cinquantina di fitosanitari che prescrivono il rispetto della fascia di sicurezza che varia dai cinque ai quaranta metri).

Per ulteriori approfondimenti e chiarimenti potete rivolgervi presso la nostra sede centrale al numero 0422 410135 o al 333 1358009 e chiedere del Dott. Dino Masetto