La disposizione normativa, al fine di assicurare continuità alle misure di sostegno agli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese (ex D.L. 69 del 2013_cd. “Nuova Sabatini), prevede uno stanziamento complessivo di spesa pari a 900 milioni ripartito per annualità.

Nello specifico: 240 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023, 120 milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026, 60 milioni per l’anno 2027.

È, inoltre, previsto che l’erogazione del contributo avvenga in più quote da determinare con decreto ministeriale. In particolare, è garantita l’erogazione del contributo in un’unica soluzione in caso di finanziamento di importo non superiore a 200 mila euro.

Conseguentemente, è stato ripristinato per finanziamenti di importo superiore a 200 mila euro il funzionamento pluriennale della misura agevolativa in parola, che prevede una ripartizione dell’importo complessivo dei flussi di erogazione su un periodo di sei anni.

Si ricorda che la misura “Nuova sabatini” costituisce uno dei principali strumenti agevolativi nazionali e persegue l’obiettivo di rafforzare il sistema produttivo e competitivo delle PMI attraverso il sostegno per l’acquisto, o l’acquisizione in leasing, di beni materiali (macchinari, impianti beni strumentali d’impresa, attrezzature nuove di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) a uso produttivo.

Più in particolare, a fronte della concessione di un finanziamento ordinario (bancario o in leasing) per la realizzazione di un programma di investimenti, il Ministero dello Sviluppo Economico concede un contributo in conto impianti parametrato ad un tasso di interesse convenzionalmente assunto pari al 2,75 per cento annuo per gli investimenti “ordinari” ed al 3,575 per cento per gli investimenti in “tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti” (cd. investimenti 4.0).

Si segnala che la rilevanza dello strumento per il sistema produttivo è confermata dal forte interesse mostrato sia da parte delle PMI beneficiarie che dai soggetti finanziatori (banche/intermediari finanziari) fin dall’avvio dell’intervento (nel 2014), ma, in modo particolare, dall’apertura (nel 2017) del secondo sportello per la presentazione delle domande, con la possibilità di richiedere un contributo “maggiorato” del 30%  (3, 575), rispetto al tasso base del 2,75, a fronte di finanziamenti per investimenti 4.0.

Confagricoltura ha accolto con favore il rifinanziamento della misura in commento, per la quale anche in questi ultimi mesi ha sempre esortato l’Esecutivo al rinnovo della agevolazione medesima. L’intervento assicurerà continuità agli investimenti produttivi delle PMI (anche) agricole per l’acquisto di beni strumentali.