ELIMINAZIONE OBBLIGO DEL 4% DI SUPERFICI NON PRODUTTIVE E RITORNO ALLA DIVERSIFICAZIONE DELLE COLTURE, DAL 2024.

Sembra certo che per l’anno 2024, saranno operative le modifiche previste dall’Unione Europea al Regolamento di semplificazione della PAC.

Gli aspetti più salienti, che hanno creato non poche difficoltà di applicazione alle ns. aziende agricole, sono sinteticamente i seguenti: modifica della norma ambientale che vincola le aziende sopra Ha 10

– a ruotare le colture annualmente (conosciuta come norma BCAA7);

– a lasciare incolto il 4% dei seminativi (conosciuta come norma BCAA8).

Per la BCAA 7 (obbligo di rotazione) sarà prevista la possibilità di assolvere gli impegni della norma oltre che con l’attuale rotazione delle colture, anche con la “diversificazione colturale”. Con questa modifica ritorna la precedente impostazione della norma ambientale, già conosciuta dagli agricoltori nel periodo precedente la nuova PAC (aziende con 10-30 ettari obbligo di due coltivazioni, con un limite massimo del 75% per la prima; per le aziende con più di 30 ettari obbligo di tre coltivazioni, con il limite massimo del 75% per la prima coltivazione e del 95% per le due coltivazioni principali).

Questo consentirà ampio margine di scelta e si potrà optare tra la rotazione o la diversificazione o addirittura applicarle parallelamente, su terreni diversi (sull’applicazione si aspettano dei chiarimenti dal Ministero).

Per la BCAA8 l’eliminazione nella norma del 4% di seminativo non produttivo, ne alleggerisce notevolmente i vincoli, che rimangono solo per il mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio esistenti in azienda. Inoltre verrà subito introdotto un ecoschema volontario per un contributo di mantenimento di una parte dei seminativi in stato non produttivo (riposo) o per la creazione di nuovi elementi caratteristici del paesaggio.

Già con la domanda Pac di quest’anno saranno quindi fruibili da parte degli agricoltori gli elementi di flessibilità previsti dal nuovo Regolamento UE, la cui pubblicazione è prevista verso la metà del mese di maggio. Nel valutare positivamente l’approccio di implementare da subito tutti i miglioramenti della normativa comunitaria, Confagricoltura ha comunque ribadito la necessità che il Ministero fornisca quanto prima un’indicazione chiara alle imprese agricole dell’insieme delle novità che si stanno delineando per la campagna in corso e per quelle future, dal momento che si sta intervenendo per modificare significative disposizioni che saranno note solo a ridosso del termine della presentazione delle domande.