Foto di Erika Varga da Pixabay

Lo scorso 7 novembre la Conferenza Stato Regioni ha raggiunto l’intesa sul Decreto del Ministero dell’agricoltura che stabilisce l’esenzione dall’obbligo della stampigliatura delle uova nel luogo di produzione. Senza tale provvedimento, dallo scorso 8 novembre, la timbratura delle uova dovrebbe essere stata effettuata negli allevamenti, in applicazione al regolamento UE 2023/2464.

Il Decreto, quindi, prevede le esenzioni per gli allevamenti:

  1. con una dimensione inferiore a 50 ovaiole;
  2. che hanno in essere un contratto di conferimento, di trasferimento o vendita di tutta la produzione con uno o più centri di imballaggio, specificando che in questo caso debba essere verificabile nei centri stessi il sistema di allevamento adottato;
  3. direttamente collegati al proprio centro di imballaggio.

Queste tre deroghe alla timbratura in allevamento sono però valide fino al 30 novembre 2025, come richiesto da molti produttori di Confagricoltura e di altre associazioni interessati a garantire la tracciabilità del prodotto. Si potrà quindi ridiscutere le eventuali esenzioni e permettere agli allevamenti di adeguare gli impianti per adempiere all’obbligo previsto dal regolamento UE. Nel Decreto, inoltre, manca l’altra richiesta formulata da Confagricoltura, relativa alla eliminazione della deroga alla timbratura per le uova importate che sembra possa essere rinviata al successivo provvedimento di inquadramento.