Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha reso noto che al fine di attuare le disposizioni europee in campo vitivinicolo il Consiglio dei Ministri ha approvato in data 10.02.2015 la bozza di decreto, proposto dal Mipaaf, che prevede la deroga che amplia l’arco temporale di conversione dei diritti fino al 31 dicembre 2020 e la trasferibilità dei diritti d’impianto tra Regioni, con l’abrogazione della possibilità di limitare l’esercizio del diritto di reimpianto “ad ambiti territoriali omogenei e limitati al fine di tutelare le viticolture di qualità e salvaguardare gli ambienti orograficamente difficili”.
Attualmente i diritti di reimpianto detenuti dai produttori viticoli ammontano a circa 47.000 ettari (pari al 7% della superficie vitata nazionale); con le modifiche approvate si tende a diminuire il rischio di non utilizzo dei diritti, quindi di perdita di potenziale viticolo nonché a calmierare i prezzi di mercato attualmente in forte aumento.
Con questo provvedimento – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martinatuteliamo il nostro potenziale viticolo, dando rassicurazioni al settore che chiedeva da tempo un intervento di semplificazione in questa direzione. Il vino è un settore strategico da oltre 14 miliardi di euro con più di 5 miliardi di export e il Governo è in campo non solo per la sua salvaguardia, ma per accompagnarne la crescita”.

Confagricoltura accoglie con favore l’approvazione del Consiglio dei Ministri che dà il via libera alla firma del decreto sul trasferimento dei diritti di impianto per il settore vitivinicolo.
Più volte Confagricoltura aveva sollecitato il ministero su questo tema che consentirà alle aziende di modulare e organizzare per tempo la crescita in superficie e sfruttare al massimo il sistema dei diritti prima dell’entrata in vigore del nuovo sistema di autorizzazioni previsto per il 1° gennaio 2016.
Il Decreto nel dettaglio, elimina i blocchi regionali alla circolazione dei diritti di impianto e, al contempo, uniforma le scelte italiane in materia di validità dei diritti di reimpianto.
Grazie al provvedimento i viticoltori non avranno vincoli all’acquisto di diritti in tutte le regioni italiane e potranno godere di un mercato contenuto nei prezzi e della maggiore disponibilità di diritti a livello nazionale. Sono, infatti, 47 mila gli ettari detenuti dai produttori e non ancora utilizzati che potrebbero essere trasferiti ad altri produttori fino al 31 dicembre 2015. Si ricorda che, ad ogni modo, in caso non venga trasferito, il diritto ancora valido potrà essere  convertito in autorizzazione e utilizzato in via esclusiva dal produttore che lo detiene.