Confagricoltura scrive al ministro Martina: “Serve una proroga o il progetto rischia di naufragare”
Difficoltà impreviste, lungaggini burocratiche e complessità del progetto mettono a rischio la neonata Doc “Pinot grigio delle Venezie”, che raggrupperà i produttori di Pinot di Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Rischia di saltare, in particolare, la prima campagna vendemmiale di quest’anno, in quanto la tempistica non è sufficiente per completare l’iter istruttorio della domanda di riconoscimento della doc entro il primo agosto, data di inizio della vendemmia.
Per questo , ha scritto una lettera al ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina chiedendo una proroga del termine, senza la quale “il progetto per cui si è tanto lavorato potrebbe naufragare definitivamente, alimentando la speculazione sui prezzi già in atto e danneggiando gravemente la viticoltura nazionale”.
La Doc, spiega infatti Nicoli nella lettera, inviata per conoscenza agli assessori all’Agricoltura del Veneto Giuseppe Pan, del trentino Michele Dallapiccola e del Friuli Venezia Giulia Christiano Shaurli, è importantissima “per tutelare e promuovere nelle tre regioni, tra le più importanti della vitivinicoltura nazionale, lo sviluppo di questo vitigno, da cui si ottiene un vino la cui domanda è in costante crescita su mercato internazionale”. Con questo marchio unico i produttori delle tre regioni puntano ad aggredire in mercati mondiali, in primis America, Russia e Cina, con un potenziale produttivo che viene calcolato in 250 milioni di bottiglie, di cui 80 milioni prodotte nel solo Veneto.
L’area vocata a Pinot nel Nordest vanta una superficie di 20 mila ettari, di cui 10 mila in Veneto, oltre 6000 in Friuli e il resto in Trentino. A fare la parte da leone in regione, secondo i dati di Avepa, è la provincia di Treviso con 3.988 ettari, seguita da Verona con 2.881, da Venezia con 1.765, da Vicenza con 1033 e da Padova con 433. Seguono, con porzioni ridottissime, Rovigo con 10 ettari e Belluno con un solo ettaro.
Nel Trevigiano la nuova Doc riguarderà soprattutto le zone vitivinicole di pianura, escludendo quelle tradizionali del prosecco di Asolo, Conegliano e Valdobbiadene. Spiega Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Treviso: “Confagricoltura si è spesa molto per questa nuova Doc, che potrà valorizzare il Pinot Grigio seguendo l’ottimo risultato ottenuto con il prosecco, che ha allargato la sua area di coltivazione anche al Friuli. Il marchio è molto importante per Treviso, che sarà la reginetta della nuova Doc e può puntare alla conquista di nuovi mercati. Se non ci sarà la proroga perderemo un altro anno in termini di introduzione della fascetta di stato, di controllo della produzione e di quotazione del Pinot, con gravi conseguenze per i prezzi di mercato. Sarebbe un peccato perché la Doc interregionale delle Venezie, con un brand fortemente evocativo e prestigioso, è la formula ideale per imporsi sui mercati internazionali”.
Chiarisce Pierclaudio De Martin, presidente provinciale dei viticoltori di Confagricoltura: “Quest’anno sarà decisivo per le quotazioni del Pinot grigio. Veniamo da un 2014 con una vendemmia molto scarsa, che ha mantenuto perciò la quotazione in equilibrio. Nel 2015 la quotazione è rimasta alta in virtù del fatto che il nuovo disciplinare del prosecco ha previsto un taglio con Pinot grigio al 15 per cento anche a livello di vinificazione. Non è detto che nel 2016 succeda altrettanto, soprattutto alla luce dei nuovi impianti di Pinot che sono stati messi a dimora ed entreranno in produzione, aumentando l’offerta complessiva del prodotto sul mercato. Per questo dobbiamo assolutamente arrivare in questa vendemmia ad avere la Doc delle Venezie, che ci garantirà un’ottimale gestione della produzione e dei prezzi, oltre ad un marchio ben identificato e più protetto contro i rischi di contraffazione”.
L’iter per la nuova Doc è partito formalmente a Portogruaro il 20 febbraio scorso, con la costituzione dell’Associazione temporanea di scopo (Ats) denominata “Produttori vitivinicoli trentini, veneti e friulani” che, in rappresentanza di quasi la totalità dei produttori, dei vinificatori e degli imbottigliatori delle tre regioni, ha presentato domanda al ministero per il riconoscimento della nuova Doc. Un traguardo importante, dopo due anni di trattative e resistenze soprattutto in Trentino, che ha già un suo Pinot grigio doc e teme uno svilimento del proprio marchio. L’obiettivo dell’Ats, come ha spiegato nell’occasione l’assessore regionale Giuseppe Pan, è quello di ottenere prima dell’inizio della prossima vendemmia il riconoscimento ministeriale della Doc, in modo che le prime bottiglie di Pinot grigio delle Venezie, con la fascetta di Stato, siano in vendita per il Natale 2016.