Posticipata di circa 10-15 giorni rispetto allo scorso anno e normale-abbondante a livello quantitativo (comunque inferiore al 2018 ma ben superiore al 2017): sono le previsioni della vendemmia 2019 anticipate a Conegliano (Tv) al Cirve dell’Università, in occasione del primo focus delTrittico vitivinicolo 2019.

Dopo le abbondanti precipitazioni di aprile e maggio scorsi, le temperature, prima al di sotto della media stagionale, in questi giorni sono tipicamente estive e si ha una forte concentrazione di umidità relativa: è esplosa quindi non solo la naturale fase vegetativa del vigneto veneto, ma anche il rischio di infezioni – peronospora e oidio su tutte – rimaste finora silenti.
Se il bel tempo prevarrà nei prossimi 10-15 giorni, è concreta la possibilità di andare incontro ad una annata vitivinicola più che soddisfacente.

Durante l’incontro sono state affrontate inoltre alcune importanti questioni come la sempre più difficile gestione dei vigneti biologici dovuta alle recenti normative europee che obbligano la riduzione dell’uso di rame per ettaro e che stanno mettendo in difficoltà i viticoltori alle prese con stagioni spesso molto piovose. A questo proposito, Luisa Mattedi, della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (Tn), ha presentato le esperienze condotte sul campo facendo il punto sulle conoscenze attuali e le prospettive future della gestione biologica del vigneto, sostenendo che nonostante le numerose sperimentazioni condotte (poltiglia bordolese, estratto di buccia di agrumi, ossicloruro di rame, eccetera) i risultati sembrano non soddisfacenti a riportare la situazione al controllo del vigneto biologico. La conferma è arrivata anche da Christian Marchesini, vicepresidente dell’area Vino di Confagricoltura nazionale, che ha rimarcato le difficoltà in cui si trovano ad operare oggi i produttori vitivinicoli biologici e la necessità inderogabile di un supporto sempre più importante da parte degli Enti di ricerca.

Per quanto riguarda i dati presentati da Veneto Agricoltura, lo scorso anno la superficie vitata in produzione in Veneto è stata pari a 86.973 ettari che potrebbero arrivare quest’anno fino a 94.414 in caso di realizzazione di nuovi vigneti con utilizzo di diritti acquistati fuori regioni.

A livello provinciale le superfici incrementano a Padova del +12.8% , a Vicenza del +14.2% e a Venezia del +15%. Verona e Treviso salgono del +4% +8%.

Avepa ha indicato una produzione di uva di circa 16.4 quintali con una produzione di vino che nel 2018 si è aggirata intorno ai 12.9 milioni di ettolitri.