Energie Rinnovabili: il 23 giugno è stato firmato il nuovo decreto per l’incentivazione della produzione elettrica da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico
Lo scorso 23 giugno nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la Presidenza del Consiglio è stato firmato dai Ministri Calenda e Galletti il decreto per l’incentivazione della produzione elettrica da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico (il Ministro Martina, non presente alla conferenza stampa, ha firmato il decreto venerdì scorso).
Alla conferenza stampa oltre ai Ministri, hanno partecipato anche gli Amministratori Delegati di Enel, Eni e Terna che hanno illustrato il piano di investimenti nel settore delle rinnovabili della rispettive società (impianti e infrastrutture).
La scelta del Governo di promuovere il nuovo decreto congiuntamente ai soli grandi player energetici, se da una parte sottolinea l’impegno del Governo a proseguire verso la decarbonizzazione del settore energetico, dall’altra ha suscitato perplessità per l’esclusione delle associazioni che rappresentano la generazione distribuita che in questi anni ha contribuito allo sviluppo delle energie rinnovabili.
In attesa della pubblicazione in Gazzetta ufficiale del nuovo decreto, si ritiene utile ricordare che i nuovi incentivi verranno erogati nel rispetto del tetto complessivo di spesa di 5,8 miliardi di euro annui, previsto dal DM 6.07.12 per le energie rinnovabili diverse dal fotovoltaico.
Grazie infatti all’introduzione di alcune modifiche sulla modalità di calcolo dell’onere derivante dal riconoscimento degli incentivi ad oggi effettuato su impianti in esercizio o prossimi all’entrata in esercizio, il contatore del GSE, che oggi segna un costo indicativo annuo di 5,554 miliardi di euro, dovrebbe scendere di circa 480 milioni (circa 5,074 mld €).
Le risorse liberatesi, saranno utilizzate per incentivare gli impianti che ne faranno richiesta secondo le modalità del nuovo decreto entro il 1° dicembre 2016 e comunque entro il raggiungimento dei 5.8 mld di euro di spesa (a regime circa 9 miliardi di euro nei 20 anni di durata del periodo di incentivazione del singolo impianto).
A partire dal 2017 eventuali nuovi sistemi di incentivazione dovranno tener conto delle linee guida sugli aiuti di stato per l’energia e l’ambiente al 2020 che prevedono sostanziali modifiche nella modalità di concessione degli aiuti di settore.
La Tabella di seguito riporta, per ciascuna fonte, il contingente di potenza incentivabile con il nuovo decreto e la spesa prevista.
Tecnologia | Spesa prevista (mln euro) | Potenza incentivabile (MW) |
Eolico on shore | 85 | 860 |
Eolico off-shore | 10 | 30 |
Idroelettrico | 61 | 80 |
Geotermico | 37 | 50 |
Biomasse | 105 | 90 |
Rifiuti | 10 | 50 |
Solare termodinamico | 98 | 120 |
Rifacimenti | 29 | 90 |
Totale | 435 | 1.370 |
Gli incentivi verranno assegnati attraverso procedure di aste (impianti di grandi dimensioni con P>5 MW), iscrizione ad appositi registri (impianti di potenza inferiore a 5 MW) o tramite accesso diretto nel caso di piccoli impianti (200 kW per le biomasse e 100 kW per il biogas).