L’olivicoltore padovano è il nuovo presidente regionale

assemblea-agrituristE’ Leonardo Granata il nuovo presidente regionale di Agriturist Veneto, l’associazione degli agriturismi di Confagricoltura. E’ stato eletto oggi nell’assemblea regionale che si è svolta all’agriturismo Millefiori di Fenil del Turco, a Rovigo, che si è aperta con la relazione triennale del presidente uscente David Nicoli, che sarà in corsa per la presidenza nazionale alle elezioni di Agriturist del 14 giugno.
Padovano, 57 anni, Granata è titolare dell’azienda agricola Monte Sereo di Bastia di Rovolon specializzata nell’olivicoltura, con attività connessa di agriturismo. E’ presidente regionale degli olivicoltori di Confagricoltura e per tanti anni ha ricoperto la carica di vicepresidente regionale di Agriturist.
“Chiediamo di lasciarci lavorare – ha esordito Granata -. La burocrazia è il problema numero uno per le aziende agrituristiche, sottoposte al monitoraggio di una grande quantità di enti controllori di livelli e competenze diverse, dal locale al nazionale. Per verificare gli ospiti sono andati a controllare perfino il numero di scarpe nelle stanze. Perciò chiediamo norme semplici, chiare e che non ci sottopongano a carichi amministrativi asfissianti, che rischiano di metterci in ginocchio”. Granata ha ricordato, a questo proposito, che negli ultimi anni in Veneto c’è stata una successione di leggi e regolamenti anche penalizzanti per gli agriturismi, mitigate dalle recenti modifiche sull’abbassamento dal 65 al 50 per cento di prodotti propri.
Secondo il neo presidente bisognerà valorizzare lo specifico ruolo degli agriturismi nel contesto turistico regionale: “I flussi turistici attuali sono incentrati principalmente sulle solite destinazioni ben definite, come Venezia e alcune città d’arte, lago e mare – rimarca -, ma il territorio, inteso come entroterra, è ancora sostanzialmente privo di adeguati programmi e strategie di sviluppo turistico. Noi svolgiamo un importante ruolo di presidio e valorizzazione, ma bisogna sostenere di più l’integrazione tra le diverse tipologie turistiche e la promozione. Basta guerre tra poveri: nella nostra regione, che è bene ricordarlo ha flussi agrituristici di grande rilevanza, c’è posto per tutti, dal b&b all’hotel di lusso”.
In Veneto gli agriturismi sono 1497. A detenere il primato è la provincia di Verona con 402 strutture, seguita da Treviso con 306, Vicenza con 237, Padova con 220, Belluno con 140, Venezia con 136 e Rovigo con 56. “Le strutture regionali sono relativamente piccole e caratterizzate da un turismo che è sempre più mordi e fuggi – sottolinea Granata -. Gli standard qualitativi sono però molto alti: offriamo servizi e cura dell’ambiente ottimali e una conoscenza del territorio in grado di garantire al turista una guida per qualsiasi necessità. C’è spazio per nuovi agriturismi, che potrebbero essere lo sbocco per aziende agricole in crisi, ma servono molte competenze: dal web marketing alla vendita diretta, dal contatto con turisti stranieri alla coltivazione, dalle conoscenze amministrative al rapporto con dipendenti e fornitori”.
Il presidente uscente David Nicoli, nella relazione consuntiva del triennio, ha ricordato gli obiettivi raggiunti: “Siamo riusciti a portare a casa l’approvazione della legge regionale sugli agriturismi, con il numero di posti della ristorazione spalmati nell’arco dell’anno. Abbiamo migliorato anche la parte relativa alla ristorazione, con la nostra proposta approvata dalla Giunta regionale che prevede l’abbassamento dal 65 al 50 per cento di prodotti propri, con una più equa valorizzazione del prodotto agricolo del territorio a integrazione di quello aziendale”.