“Parlare di migranti come schiavi nei vigneti è fuori luogo”. Confagricoltura Treviso non concorda sul quadro tracciato dalla Cgil su un caporalato a sfondo agricolo, che preleva i lavoratori dai centri di raccolta sfruttandoli in cambio di poche decine di euro.

Quest’anno abbiamo ravvisato una grande regolarità per quanto riguarda le nostre aziende – dice Renato Bastasin, direttore di Confagricoltura Treviso, con una montagna di assunzioni. Essendo molto complicato utilizzare il sistema che ha sostituito i voucher, sono stati assunti i lavoratori con contratti a tempo determinato, con aggravi burocratici ed economici. Le ispezioni che hanno riguardato le nostre aziende agricole hanno confermato una sostanziale regolarità dei contratti, con qualche eccezione riguardante lacune nella sicurezza, come la mancanza di occhiali o guanti. Chiaramente possono esserci sempre casi di chi cerca scorciatoie, ma generalizzare ci sembra oltremodo eccessivo”.

Nella vendemmia l’impiego di manodopera è stato soprattutto in collina, in quanto da tempo in pianura la raccolta dell’uva è meccanizzata. “Nella raccolta è stato impiegato personale sia italiano, sia straniero – spiega Bastasin, mentre in altre mansioni ci sono differenziazioni in base alla professionalità e alle competenze specifiche. Nella potatura vengono impiegati soprattutto italiani, con esperienza pluriennale nel compito. In alcuni lavori che non esigono una formazione, come la raccolta dei tralci o la legatura delle barbatelle, possono essere impiegati maggiormente gli extracomunitari senza esperienza, come avviene un po’ in tutti gli ambiti lavorativi. Sempre, però, nel rispetto delle norme vigenti e non andando a prelevare gli stranieri nei centri di raccolta. Un abuso di cui noi non abbiamo notizia e che, francamente, faticheremmo a comprendere e a giustificare. Da anni lavoriamo, con convegni e corsi di formazione, per diffondere la cultura della legalità e della sicurezza in campagna. Alcuni mesi fa abbiamo promosso, insieme alla Cia, un convegno proprio su questi temi, coinvolgendo anche la Direzione territoriale del lavoro. Lo sforzo che stiamo compiendo su questi fronti è sempre più grande”.