Sono stati 1.100 i visitatori tra allevatori, stampa specializzata e addetti ai lavori che hanno partecipato all’Open day che si è svolto all’azienda agricola Ponte Vecchio di Vidor, venerdì 2 dicembre, durante il quale è stata presentata in anteprima nazionale la prima stalla italiana interamente robotizzata e gestita con una app del telefonino.

Dalla mungitura all’allattamento dei vitelli, dall’alimentazione al controllo delle malattie, tutto l’allevamento viene tenuto sotto controllo con un unico software. Molti tecnici di Lely, azienda leader mondiale nella robotizzazione degli allevamenti, hanno guidato i visitatori nel far scoprire come l’automazione si possa adattare all’allevamento zootecnico da latte. Si sono visti così in azione i due robot Lely Astronaut, dotati di un braccio meccanico che spazzola le mammelle delle vacche e le munge e il Lely Vector, un robot dotato di un grande serbatoio che distribuisce il fieno agli animali. Si è potuto vedere anche il Lely Calm, un robot fornito di ciuccio che allatta i vitelli.

Fabio Curto, titolare dell’azienda Ponte Vecchio e presidente del settore lattiero caseario di Confagricoltura Veneto, ha ringraziato tutti dal palco allestito per l’occasione per la riuscita dell’iniziativa: «Lo slogan di questa giornata recita “dove con innovazione coltiviamo la tradizione”. Questo è lo spirito della nostra azienda – ha sottolineato -. Noi ci abbiamo creduto, dando una svolta all’attività di famiglia che abbiamo ricostruito dopo l’incendio che l’aveva distrutta. Abbiamo fatto scelte difficili, come quella di recuperare Malga Mariech, quando nessuno ci credeva: oggi è una realtà consolidata e noi abbiamo vinto la scommessa. Ora abbiamo portato l’innovazione nell’allevamento e i vantaggi sono molteplici nel miglioramento della qualità del lavoro, nell’efficienza dei sistemi di lavoro, nell’aumento della produttività. L’allevatore controlla che tutto funzioni e interpreta la mole di dati che questi macchinari riescono a fornirci: le sue capacità e la professionalità vengono esaltate dalla stalla robotizzata».

Presente all’evento anche Mario Guidi, presidente nazionale di Confagricoltura, che ha salutato con orgoglio l’avanguardia tecnologica proposta dall’azienda Curto: «Eventi come questi servono a tutta l’agricoltura», ha rimarcato. «Fabio Curto e la sua famiglia sono stati bravissimi e sono la dimostrazione di quanto sia fondata la teoria economica di Confagricoltura, ovvero che dobbiamo e possiamo coniugare tradizione e innovazione per essere competitivi: non solo in termini di qualità, ma anche rispetto ai nostri competitor francesi e olandesi. La famiglia Curto conferma come sia possibile cimentarsi nelle più spinte tecnologie automatizzate, risparmiando manodopera e ottimizzando fattori della produzione, e allo stesso tempo produrre formaggi d’alpeggio. La politica romana dovrebbe sfruttare di più questi esempi e capire quali sono gli intenti giusti per la nostra agricoltura. Non chiediamo sussidi, ma strumenti che ci consentano di investire e portarci ad essere il vero motore economico del Paese».

Luigi Barbieri, presidente nazionale del settore lattiero caseario di Confagricoltura, ha elencato le azioni che la politica deve fare per un settore che ha vissuto due anni di profonda crisi, come «l’etichettatura, le filiere nazionali, i prodotti di op e l’aggregazione da parte delle aziende agricole».

I tecnici della Lely hanno spiegato il funzionamento della app sullo smartphone che, con un unico software gestionale, monitora l’allevamento in maniera costante e continua 24 ore su 24, a garanzia non solo di una maggiore efficienza produttiva, ma anche del benessere degli animali e di una maggiore qualità della produzione. Tramite la app si può avere sotto controllo la situazione delle stalle e sapere se le vacche mangiano e quanto mangiano, se hanno qualche problema sanitario, quanto latte fanno, se sono in calore e se hanno la mastite, se i vitellini vengono allattati a sufficienza. Qualsiasi tipo di anomalia o non conformità viene segnalata dal sistema, così come è possibile conoscere i dati sull’efficienza dell’allevamento, sulla produzione, sul consumo dell’energia.