L’Assemblea dei soci, riunitasi nella serata di ieri, ha votato la governance che guiderà l’Associazione fino al 2026
Nella serata di ieri, mercoledì 15 giugno, i soci di Confagricoltura Treviso sono stati chiamati a votare la governance che guiderà l’Associazione fino al 2026. L’Assemblea – riunitasi a Villa Tiepolo Passi a Carbonera (TV) – ha confermato la propria fiducia al Presidente in carica, Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi.
Bonaldi, 61 anni, è stato eletto Presidente di Confagricoltura Treviso nel 2019. Oggi è anche Presidente ANB Coop e del Consorzio Il Noceto, oltre che Vicepresidente del Consorzio di Tutela Prosecco DOC.
Questa la squadra che affiancherà Bonaldi:
- VICEPRESIDENTI: Fabio Curto; Franco Adami.
- CONSIGLIERI: Martina Dal Grande; Matteo Ranza; Elisa Mion; Marcello Criveller; Valperto Degli Azzoni Avogadro; Isabella Collalto De Croy; Lodovico Giustiniani; Carlo Marchesi; Paolo Mercante; Giorgio Gazzola; Stefania Kofler; Giorgio Grespan; Rudy Milani; Pier Claudio De Martin; Marcello Arrigoni; Aurelio Bianchini; Marco Borsetto; Michele Gasparetto; Jacopo Lorenzetto; Fabio Morandin; Ales Venturin; Gilberto Guzzo; Davide Cescon; Bellussi Luisa Francesca.
«Ringrazio i soci che hanno scelto di confermarmi la loro fiducia: un segnale di stima di cui vado orgoglioso, oltre che un riconoscimento per il lavoro portato avanti negli ultimi anni insieme ai vicepresidenti, ai consiglieri e al Direttore Renato Bastasin» commenta Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi. «Davanti a noi abbiamo sfide importanti da affrontare: i tempi difficili che stiamo vivendo ci impongono delle riflessioni profonde sul ruolo strategico che il nostro settore deve avere nelle politiche economiche nazionali ed europee. La guerra in Ucraina ha avuto conseguenze rilevanti sul mondo agricolo, con restrizioni di cui capiremo il reale impatto solo nei prossimi mesi: per questo la produzione agricola andrà rafforzata, tutelata e incentivata, con piani e riforme ad hoc che tengano conto del cambio di scenario geopolitico a cui stiamo assistendo».
«Nonostante i fattori esogeni che hanno messo a dura prova la tenuta dell’economia italiana e internazionale, tuttavia, la Marca ha saputo mantenere – grazie alle sue eccellenze – la propria competitività nel mondo. I risultati economici estremamente positivi che la nostra agricoltura ha saputo raggiungere devono essere una base di partenza per lavorare al consolidamento dei rapporti tra imprenditori e territorio: coesione, sostenibilità ambientale, tutela delle aziende e rapporti di filiera i punti su cui ci dovremo concentrare maggiormente per tutelare la posizione di leadership che i prodotti della nostra terra hanno guadagnato grazie al know-how delle nostre imprese».