Dopo ripetuti eventi infortunistici conseguenti all’accesso di lavoratori all’interno di cisterne per la lavorazione del vino, L’Azienda Unità Locale Socio Sanitaria n°9 di Treviso, ha constatato come tali procedure siano erroneamente sottovalutate dal punto di vista dei potenziali rischi e troppo spesso affrontate con eccessiva leggerezza.
La ULSS desidera avviare una più mirata azione informativa indirizzata a tutti gli operatori del settore che agiscono nel territorio di sua competenza, stante la difficoltà di individuare, da parte della stessa Azienda, tutte le Aziende Vinicole in cui si faccia uso dell’Azoto come gas inerte per le varie fasi di lavorazione del vino e di attuare un accesso puntuale finalizzato alla verifica dell’adeguatezza degli adempimenti previsti in capo ai rispettivi datori di lavoro,
A tal fine, si allega un documento (fai click >>QUI<< per scaricarlo) predisposto dal Dirigente Chimico del Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL) che dettaglia puntualmente la suddetta problematica, anche dal punto di vista degli adempimenti normativi previsti dal Testo Unico in materia di Sicurezza e Igiene del Lavoro.