La “sfida del cambiamento” è il tema su cui ha dibattuto l’assemblea di Confagricoltura Padova alla presenza del presidente nazionale Mario Guidi e di illustri esponenti della Regione: il presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato, l’assessore all’ambiente Maurizio Conte e il presidente della Camera di Commercio di Padova e di Unioncamere del Veneto Fernando Zilio.
Giordano Emo Capodilista ha puntato subito il dito contro gli sprechi della pubblica amministrazione, le spese per opere inutili e le ruberie di vario genere che purtroppo stanno emergendo in tutta la loro gravità e drammaticità anche nella nostra regione. Queste cose, ha precisato il presidente di Confagricoltura Padova, fanno aumentare la rabbia di tutti i cittadini e in particolare di quelli che nei mesi scorsi sono stati sommersi dall’acqua per oltre una settimana a causa dell’incuria e dell’inadeguatezza in cui versano fiumi indispensabili per la sicurezza idraulica come il Fratta-Gorzone e il Bacchiglione. La sicurezza idraulica è una priorità e i soldi vanno trovati nel bilancio della Regione se non arrivano dallo Stato, altrimenti continueranno a pagare le aziende agricole, perdendo ogni anno i loro raccolti e anche la voglia di coltivare e di fare impresa”.
Confagricoltura ha poi sottolineato l’importanza per il settore del piano di sviluppo rurale (PSR) approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale con la sua dotazione di un 1 miliardo 184 milioni che “devono andare alle imprese agricole -e non ad altri soggetti- per migliorare le loro strutture, i loro prodotti e per contribuire a creare nuovi posti di lavoro” ha detto il presidente di Confagricoltura Veneto Lorenzo Nicoli. Ma nello stesso tempo, secondo Confagricoltura, Regione e Stato devono semplificare leggi e procedure e devono togliere la zavorra di burocrazia che sta opprimendo le imprese. Le autorizzazioni per gli investimenti devono essere celeri, lo sportello unico (suap) è spesso un intralcio e un costo per le imprese più che un mezzo per velocizzare l’iter amministrativo, scadenze amministrative e fiscali e vari obblighi burocratici non possono contrastare la normale attività delle imprese. Gli errori formali – spesso dovuti alle complicazioni burocratiche – vanno distinti dalle truffe e dall’evasione fiscale. “Non siamo delinquenti perché ci dimentichiamo una scadenza o una firma” ha concluso Nicoli.
Mario Guidi si è soffermato sull’importanza delle produzioni agricole e agroalimentari italiane per l’economia nazionale. Esse costituiscono il 17% del prodotto interno lordo e producono 33 miliardi di esportazioni. “Volumi che si possono raddoppiare nel giro di pochi anni se si tutelano i marchi del made in Italy – ha aggiunto il presidente di Confagricoltura- ma soprattutto se si investe nelle filiere produttive, negli accordi agroindustriali e nelle infrastrutture commerciali per far conoscere e vendere in tutti i paesi del mondo i prodotti delle nostre imprese agricole ed agroalimentari”.