Veneto Agricoltura stima il valore complessivo della produzione lorda agricola veneta nel 2023 in 7,9 miliardi di euro, +2,4% rispetto al 2022. Anche in un’annata complicata, caratterizzata da gelate tardive, piogge frequenti e a tratti eccessive, intense grandinate, malattie fungine, l’agricoltura veneta si dimostra resiliente e riesce a mantenere i risultati economici realizzati nel 2022, che era stato caratterizzato da un forte rialzo dei prezzi.

Durante la seconda giornata di Fieragricola, Regione del Veneto e Veneto Agricoltura hanno presentato in conferenza stampa il report delle Prime valutazioni sull’andamento agroalimentare veneto 2023.

In flessione sia il valore prodotto dalle coltivazioni erbacee (-1,5%), su cui ha influito in maniera negativa la riduzione dei prezzi, sia quello generato dalle coltivazioni legnose (-13,3%), penalizzate dalla riduzione dei quantitativi prodotti a causa dei fenomeni climatici estremi (gelate tardive, grandinate), nonostante una stagione estiva e autunnale favorevole alla maggior parte delle colture.

“In tutt’Italia diminuisce la produzione agricola e noi abbiamo il dovere di recuperarla, almeno in parte, tramite l’innovazione in agricoltura: questo è il nostro compito per aiutare il mondo agricolo e le istituzioni ad esso legate. Come Agenzia regionale, per supportare i nostri imprenditori lavoriamo da anni ad approcci sperimentali che valorizzino pratiche colturali innovative, orientate alla sostenibilità delle produzioni e a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Siamo vicini agli agricoltori e chiedo massima attenzione al settore da parte della Comunità Europea”, dichiara il direttore di Veneto Agricoltura Nicola Dell’Acqua.

PRODUZIONE AGRICOLA. Nel dettaglio, in forte calo le produzioni dei cereali autunno-vernini (frumento tenero, duro e orzo), penalizzate dalle piogge primaverili, bene invece i raccolti di mais e soia, che hanno controbilanciato la diminuzione dei prezzi all’origine. In netta crescita anche le altre colture oleaginose (girasole e colza), in ripresa la barbabietola da zucchero dopo la pessima annata 2022, ancora difficoltà, invece, per il tabacco. Bene le orticole: nonostante una riduzione degli investimenti e risultati produttivi variabili a seconda che la coltura sia stata o meno favorita dall’andamento climatico stagionale, il generalizzato rialzo dei prezzi ha permesso di conseguire un miglioramento del fatturato generato dal comparto. Male invece le frutticole e le legnose in generale, quindi anche uva da vino e olivo: le gelate tardive di aprile hanno fortemente danneggiato le colture, flagellate anche da diffuse grandinate e conseguente sviluppo di malattie fungine che hanno ridotto i valori economici prodotti dalle colture, nonostante un andamento del mercato in prevalenza positivo.

ALLEVAMENTO. Per quanto riguarda gli allevamenti, si rilevano andamenti contrastanti: prevista in calo la produzione di carne bovina (-9%) e suina (-10%), mentre è attesa una ripresa della produzione avicola (+26%), per contro, i prezzi sono stati crescenti, tranne che per il comparto avicolo, che ha invece registrato quotazioni in flessione (-12,5%).

IMPRESE. In calo il numero di imprese agricole nei primi tre trimestri del 2023 (circa 59.000 unità, -1,8%) e anche quello delle imprese alimentari (3.500 unità, -1,4%); in riduzione anche il numero di occupati in agricoltura, stimato a circa 63.250 (-5,6%). Per consultare la sintesi e scaricare il Report completo “Prime valutazioni sull’andamento del settore agroalimentare veneto 2023” clicca qui.