Le Regioni Veneto, Piemonte, Lombardia, Friuli, Emilia Romagna e le province di Trento e Bolzano, hanno richiesto al Ministero di inoltrare a Bruxelles l’istanza di arricchimento di 0,5% gradi previsto dal Regolamento UE n. 1308/2013 allegato VIII parte I lettera A punto 3, in caso di “condizioni climatiche eccezionalmente sfavorevoli”.

tino-uvaLa bozza del regolamento autorizzativo è pronta. Nulla osterebbe quindi all’autorizzazione, tuttavia i tempi sono lunghi, per questioni procedurali. La Commissione ha fatto capire che negli anni precedenti negli altri Paesi dove è stato chiesto i produttori hanno provveduto all’arricchimento prima della pubblicazione del regolamento.
L’anomala situazione climatica che ha interessato molte Regioni italiane, con piovosità fuori dalla norma e temperature basse, ha influito negativamente sul processo metabolico della vite determinando un rallentamento dell’accumulo zuccherino delle uve. Per tale motivo molte Regioni hanno richiesto al Ministero di inoltrare a Bruxelles l’istanza di arricchimento di 0,5% gradi (oltre quello dell’1,5% già possibile secondo normativa) come previsto dal Regolamento UE n. 1308/2013 allegato VIII parte I lettera A punto 3, in caso di “condizioni climatiche eccezionalmente sfavorevoli”.
La scorsa settimana il MIPAAF ha inoltrato a Bruxelles la richiesta per le Regioni Veneto, Piemonte, Lombardia, Friuli V.G., Emilia Romagna e per le province autonome di Trento e Bolzano.
Il 3 settembre u.s. Confagricoltura è stata  in Commissione per chiedere informazioni sull’emanazione del provvedimento autorizzativo.
La Commissione ha evidenziato che, rispetto alla richiesta italiana, mancano ancora dati completi solo per Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, mentre gli altri dossier sarebbero considerati già sufficientemente completi per dimostrare il presupposto delle condizioni climatiche sfavorevoli, come richiesto da regolamento. La bozza del regolamento autorizzativo è pronta. Nulla osterebbe quindi all’autorizzazione, tuttavia i tempi sono lunghi, per questioni procedurali.
Il 9 settembre il provvedimento sarà presentato al Comitato di gestione. Il voto non è tuttavia previsto né prevedibile prima del mese di ottobre (il 2 ottimisticamente, altrimenti il 22), in quanto è quasi sicuro che anche altri Stati membri si “accoderanno” chiedendo a loro volta tale autorizzazione. E la Commissione intende varare un provvedimento unico.
Evidenziato da parte di Confagricoltura il carattere di urgenza della richiesta, la Commissione ha fatto capire che questi provvedimenti sono di norma adottati senza particolari problematiche e che la Commissione una volta verificato il presupposto delle condizioni climatiche “eccezionalmente sfavorevoli” non ostacola l’incremento dello 0,5% e che negli anni precedenti negli altri Paesi dove è stato chiesto i produttori hanno provveduto all’arricchimento prima della pubblicazione del regolamento. Tuttavia non ci può essere, da parte della Commissione, nessun tipo di dichiarazione ufficiale se non, ove richiesto, una iscrizione a verbale del comitato di martedì del fatto che la Commissione considera completi e sufficienti i dossier depositati dall’Italia. Ma il voto finale spetta comunque agli SM.