Il Decreto Ministeriale amplia fino al 2020 la possibilità di convertire in autorizzazioni i diritti detenuti, specifica che l’autorizzazione avrà la stessa validità in termini temporali del diritto che l’ha generata ed elimina le limitazioni regionali al trasferimento dei diritti di reimpianto

Il decreto ministeriale approvato dal Consiglio dei Ministri del 10 febbraio è stato firmato il 19 febbraio dal Ministro Martina.
Il decreto  consente, dalla data di entrata in vigore, la trasferibilità dei diritti di reimpianto fra Regioni e amplia, a partire dal 2016, la tempistica per la trasformazione degli stessi in autorizzazioni.
Questo provvedimento cerca  di rendere più fluido e graduale il passaggio dall’attuale sistema di gestione delle superfici vitate,  basato sui diritti, al sistema delle autorizzazioni all’impianto che entrerà in vigore il prossimo primo gennaio.
Si ricorda che l’ambito di interesse del decreto riguarda due questioni molto delicate per il comparto su cui il Ministero ha operato delle scelte puntuali.
Innanzitutto, l’Italia si avvarrà della proroga prevista nell’OCM unica per portare dal dicembre 2015 al dicembre 2020, il termine ultimo per presentare la domanda di conversione dei diritti in autorizzazioni. Senza questa conversione  i diritti non utilizzati non potrebbero essere impiegati dai produttori ed andrebbero persi, invece, in questo modo si amplia al massimo il periodo transitorio e si da più tempo a chi possiede un diritto per decidere l’impianto del nuovo vigneto e  quindi per richiederne l’autorizzazione.  I termini e le modalità per avanzare richiesta di conversione dei diritti in autorizzazione non sono stati definiti ancora in quanto non è stato terminato l’iter di approvazione degli atti applicativi comunitari.
La seconda questione è quella che più di altre in questo momento interessa gli operatori ed è l’abrogazione della disposizione del DM 27 luglio 2000 che ha consentito alle Regioni e Provincie autonome di limitare l’esercizio del diritto di reimpianto “in particolari situazioni locali, ad ambiti territoriali omogenei e limitati al fine di tutelare le viticolture di qualità e salvaguardare gli ambienti orograficamente difficili”. Con l’arrivo del decreto, dunque, sarà possibile acquisire i diritti di reimpianto in tutte le Regioni italiane che non avranno più la possibilità di limitarne il trasferimento.
Infine, avvalendosi dell’articolato il Ministero ha ribadito quanto previsto nel regolamento comunitario per quanto concerne la validità dell’autorizzazione per cui nel testo è specificato anche che  l’autorizzazione originata dalla conversione di un diritto ha la stessa validità del diritto che l’ha generata e che quindi può scadere al più tardi fino al 2023.
Il decreto, pubblicato sul sito internet del Ministero, sarà trasmesso alla Corte dei Conti per la registrazione e successivamente alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione.